Comprendere l’articolazione geografica di un territorio, le sue strutture e le sue gerarchie spaziali nonché la sua evoluzione a seguito di eventi stocastici e/o condizioni di partenza consolidate, risulta un esercizio necessario e indispensabile, sia nella fase di analisi economica e sociale, sia in quella più complessa di determinare le scelte e gli indirizzi di politica economica. La Sicilia interna rappresenta un’area periferica e marginale dell’isola che rischia nel tempo di vivere ulteriori processi di desertificazione produttiva e urbana a seguito della recente crisi economica e sociale e di scelte politiche e amministrative nazionali e regionali orientate a concentrare lo sforzo di crescita nelle aree costiere e metropolitane, nel quadro di una sempre più incisiva azione di ridimensionamento della spesa pubblica (spending review). Partendo quindi dall’analisi del contesto territoriale della Sicilia interna, di seguito presentata nei suoi aspetti più indicativi e rilevanti, si è inteso utilizzare i modelli di gerarchia territoriale di economisti e geografi contemporanei per comprendere come alcuni fattori esogeni ed endogeni hanno prodotto un’accelerazione dei processi di agglomerazione produttiva e urbana nelle aree metropolitane dell’isola a svantaggio di quelle interne. L’ipotesi alla base del presente lavoro è quella secondo cui gli eventi congiunturali esogeni e, in parte, quelli endogeni più recenti, hanno accentuato le trasformazioni territoriali della Sicilia, accelerato i processi di concentrazione territoriale, e infine, consolidato una più forte gerarchia territoriale fondata sulla “dominanza” delle aree metropolitane rispetto alle aree interne dell’Isola. Il presente lavoro prende spunto, quindi, dai principali modelli macroeconomici di geografia urbana rileggendo i tratti distintivi di un processo di arretramento delle zone interne della Sicilia, con particolare riferimento al territorio dell’ennese, e suggerisce altresì una lettura interpretativa che tenga conto, sia degli eventi e delle tendenze specifiche del territorio, sia del funzionamento di modelli dinamici che governano e determinano la localizzazione delle attività produttive, le forme d’integrazione territoriale, le gerarchie dei centri urbani, i processi evolutivi e di trasformazione produttiva. Particolare attenzione è dedicata alla letteratura specifica e alla “comprensione delle logiche di strutturazione e movimento della realtà urbana”. Tra i contributi più significativi si segnala la c.d. “teoria delle località centrali” di Walter Christaller che spiega come i servizi tendano a disporsi sul territorio secondo un ipotetico ordine, del tutto razionale, basato su una divisione del territorio in maglie uniformi e gerarchizzate, all’interno del quale si muove un attore (il consumatore) altrettanto razionale e perfettamente informato sulle caratteristiche del mercato. Dalla teoria delle località centrali ai modelli evolutivi più complessi, che supportano l’analisi del territorio attraverso la descrizione delle traiettorie temporali delle variabili e dei mutamenti della struttura territoriale e urbana, si propone un sistema territoriale che, dalla gerarchia dei territori e dei centri urbani, sviluppa un sistema reticolare di città e di centri grandi e intermedi alla luce delle funzioni territoriali e urbane da esercitare. L’ultima parte del presente lavoro, infine, interpreta la tendenza di medio periodo del sistema territoriale della Sicilia interna e in particolare dell’ennese, proponendo un sentiero di sviluppo alternativo che valorizzi un’organizzazione dello spazio e delle economie basato su un rapporto area interna - area metropolitana non più fondato sulla “dominanza” ma sulla specializzazione e sulla complementarietà.

Gerarchie territoriali, località centrali e aree interne della Sicilia

SABATINO, MICHELE
2015-01-01

Abstract

Comprendere l’articolazione geografica di un territorio, le sue strutture e le sue gerarchie spaziali nonché la sua evoluzione a seguito di eventi stocastici e/o condizioni di partenza consolidate, risulta un esercizio necessario e indispensabile, sia nella fase di analisi economica e sociale, sia in quella più complessa di determinare le scelte e gli indirizzi di politica economica. La Sicilia interna rappresenta un’area periferica e marginale dell’isola che rischia nel tempo di vivere ulteriori processi di desertificazione produttiva e urbana a seguito della recente crisi economica e sociale e di scelte politiche e amministrative nazionali e regionali orientate a concentrare lo sforzo di crescita nelle aree costiere e metropolitane, nel quadro di una sempre più incisiva azione di ridimensionamento della spesa pubblica (spending review). Partendo quindi dall’analisi del contesto territoriale della Sicilia interna, di seguito presentata nei suoi aspetti più indicativi e rilevanti, si è inteso utilizzare i modelli di gerarchia territoriale di economisti e geografi contemporanei per comprendere come alcuni fattori esogeni ed endogeni hanno prodotto un’accelerazione dei processi di agglomerazione produttiva e urbana nelle aree metropolitane dell’isola a svantaggio di quelle interne. L’ipotesi alla base del presente lavoro è quella secondo cui gli eventi congiunturali esogeni e, in parte, quelli endogeni più recenti, hanno accentuato le trasformazioni territoriali della Sicilia, accelerato i processi di concentrazione territoriale, e infine, consolidato una più forte gerarchia territoriale fondata sulla “dominanza” delle aree metropolitane rispetto alle aree interne dell’Isola. Il presente lavoro prende spunto, quindi, dai principali modelli macroeconomici di geografia urbana rileggendo i tratti distintivi di un processo di arretramento delle zone interne della Sicilia, con particolare riferimento al territorio dell’ennese, e suggerisce altresì una lettura interpretativa che tenga conto, sia degli eventi e delle tendenze specifiche del territorio, sia del funzionamento di modelli dinamici che governano e determinano la localizzazione delle attività produttive, le forme d’integrazione territoriale, le gerarchie dei centri urbani, i processi evolutivi e di trasformazione produttiva. Particolare attenzione è dedicata alla letteratura specifica e alla “comprensione delle logiche di strutturazione e movimento della realtà urbana”. Tra i contributi più significativi si segnala la c.d. “teoria delle località centrali” di Walter Christaller che spiega come i servizi tendano a disporsi sul territorio secondo un ipotetico ordine, del tutto razionale, basato su una divisione del territorio in maglie uniformi e gerarchizzate, all’interno del quale si muove un attore (il consumatore) altrettanto razionale e perfettamente informato sulle caratteristiche del mercato. Dalla teoria delle località centrali ai modelli evolutivi più complessi, che supportano l’analisi del territorio attraverso la descrizione delle traiettorie temporali delle variabili e dei mutamenti della struttura territoriale e urbana, si propone un sistema territoriale che, dalla gerarchia dei territori e dei centri urbani, sviluppa un sistema reticolare di città e di centri grandi e intermedi alla luce delle funzioni territoriali e urbane da esercitare. L’ultima parte del presente lavoro, infine, interpreta la tendenza di medio periodo del sistema territoriale della Sicilia interna e in particolare dell’ennese, proponendo un sentiero di sviluppo alternativo che valorizzi un’organizzazione dello spazio e delle economie basato su un rapporto area interna - area metropolitana non più fondato sulla “dominanza” ma sulla specializzazione e sulla complementarietà.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/122666
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