L’articolo commenta l’ordinanza n. 149/2016 con cui la Corte ha respinto il conflitto di attribuzioni promosso da alcuni singoli parlamentari a seguito del mancato esame in commissione referente del disegno di legge poi approvato sulle unioni civili, criticandone le motivazioni sia sotto il profilo oggettivo, circa la ribadita esclusiva competenza dei regolamenti parlamentari sul procedimento legislativo, stavolta però a scapito della lettera e della ratio dell’art. 72 Cost., sia sotto il profilo soggettivo, avendo la Corte ritenuta assorbita la questione dell’ammissibilità del conflitto di attribuzioni del singolo parlamentare a tutela delle prerogative.

I vizi formali del procedimento legislativo bussano (ma non entrano) a Palazzo della Consulta

CURRERI, SALVATORE
2017-01-01

Abstract

L’articolo commenta l’ordinanza n. 149/2016 con cui la Corte ha respinto il conflitto di attribuzioni promosso da alcuni singoli parlamentari a seguito del mancato esame in commissione referente del disegno di legge poi approvato sulle unioni civili, criticandone le motivazioni sia sotto il profilo oggettivo, circa la ribadita esclusiva competenza dei regolamenti parlamentari sul procedimento legislativo, stavolta però a scapito della lettera e della ratio dell’art. 72 Cost., sia sotto il profilo soggettivo, avendo la Corte ritenuta assorbita la questione dell’ammissibilità del conflitto di attribuzioni del singolo parlamentare a tutela delle prerogative.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/124068
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