La mafia è un'organizzazione psicopatologica oppure no? Ancor prima di rispondere a questa domanda, è necessario interrogarsi su cosa si debba intendere per "psicopatologia". Esiste la psicopatologia o possiamo conferire a questo termine un alone semantico più ampio che prenda in considerazione aspetti della vita psichica della persona il cui valore intrinseco va inteso in rapporto al contesto culturale di riferimento? È una questione non di poco conto se si considera la mafia come un'organizzazione con una sua propria cultura, ovvero con propri codici valoriali e comportamentali. Dai contributi presenti in questo volume, non emergono nei membri della mafia quadri psicopatologici specifici, ma formazioni identitarie noi-centriche che ostacolano qualsiasi forma di crescita emotiva e individuale, autonoma e consapevole: indifferenza relazionale, distacco emotivo e una certa scissione psicologica fra ciò che è buono (la mafia) e ciò che è cattivo (chi si oppone alla mafia) sembrano caratterizzare la psicologia (patologica) di costoro. Ma è nella riflessione sulle vittime (indirette e dirette) delle mafie che la psicopatologia si rivela, in tutta la sua drammaticità, con storie di depressioni, di sindromi post-traumatiche, di comportamenti additivi, di forti stati di ansia, ecc. Articolandosi fra dati di ricerca, esemplificazioni cliniche e riflessioni teoriche sulle organizzazioni mafiose e sulle vittime di mafia, il volume si rivolge ad un ampio pubblico di lettori interessato a comprendere le dinamiche psicopatologiche che qualificano il fenomeno mafioso.

Mafia e psicopatologia. Crimini, vittime e storie di straordinaria follia

Giuseppe Craparo;
2017-01-01

Abstract

La mafia è un'organizzazione psicopatologica oppure no? Ancor prima di rispondere a questa domanda, è necessario interrogarsi su cosa si debba intendere per "psicopatologia". Esiste la psicopatologia o possiamo conferire a questo termine un alone semantico più ampio che prenda in considerazione aspetti della vita psichica della persona il cui valore intrinseco va inteso in rapporto al contesto culturale di riferimento? È una questione non di poco conto se si considera la mafia come un'organizzazione con una sua propria cultura, ovvero con propri codici valoriali e comportamentali. Dai contributi presenti in questo volume, non emergono nei membri della mafia quadri psicopatologici specifici, ma formazioni identitarie noi-centriche che ostacolano qualsiasi forma di crescita emotiva e individuale, autonoma e consapevole: indifferenza relazionale, distacco emotivo e una certa scissione psicologica fra ciò che è buono (la mafia) e ciò che è cattivo (chi si oppone alla mafia) sembrano caratterizzare la psicologia (patologica) di costoro. Ma è nella riflessione sulle vittime (indirette e dirette) delle mafie che la psicopatologia si rivela, in tutta la sua drammaticità, con storie di depressioni, di sindromi post-traumatiche, di comportamenti additivi, di forti stati di ansia, ecc. Articolandosi fra dati di ricerca, esemplificazioni cliniche e riflessioni teoriche sulle organizzazioni mafiose e sulle vittime di mafia, il volume si rivolge ad un ampio pubblico di lettori interessato a comprendere le dinamiche psicopatologiche che qualificano il fenomeno mafioso.
2017
9788891760531
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