L’epigrafe bilingue ILT 732 ricorda la ristrutturazione di un edificio pubblico, di incerta identificazione, a cura di evergeti libico-punici. L’apax «cella proma» usato nel testo latino viene esaminato alla luce di un passo di Tertulliano (De carnis resurrectione, 27) e dei rimandi epigrafici ad esso riconducibili. Sulla base del contesto topografico di Thuburbo Maius e dell’analisi linguistica del correlato termine punico si ipotizza una tipologia di luogo pubblico a destinazione mista per derrate e la loro ridistribuzione.

Su una bilingue latina e punica da Thuburbo Maius: l’apax ‘cella proma’ tra epigrafia, linguistica e dati archeologici

DE SIMONE, ROSSANA;
2020-01-01

Abstract

L’epigrafe bilingue ILT 732 ricorda la ristrutturazione di un edificio pubblico, di incerta identificazione, a cura di evergeti libico-punici. L’apax «cella proma» usato nel testo latino viene esaminato alla luce di un passo di Tertulliano (De carnis resurrectione, 27) e dei rimandi epigrafici ad esso riconducibili. Sulla base del contesto topografico di Thuburbo Maius e dell’analisi linguistica del correlato termine punico si ipotizza una tipologia di luogo pubblico a destinazione mista per derrate e la loro ridistribuzione.
2020
978-88-7594-144-4
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