Il volume mira a colmare un tradizionale vuoto formativo rispetto ad alcune operazioni straordinarie dalla dottrina spesso ritenute “minori”. È questo il caso dell’affitto d’azienda, della cessione d’azienda – spesso osservata nelle sue peculiari esigenze valutative, più che nelle forme e tecniche operative, o nello speculare profilo dell’acquisizione d’azienda – della liquidazione d’azienda e, in ultimo, del patrimonio destinato ad uno specifico affare. Le operazioni discusse non sono deliberatamente orientate da finalità strategiche di sviluppo aziendale. Piuttosto rivestono spesso un carattere transitorio – in attesa della definizione di processi di sviluppo o, al contrario, di riconversione, che ancora non appaiono ben tratteggiati – e, a volte, altresì separativo di alcune sue porzioni minori. È questo il caso dell’affitto d’azienda o di suoi rami e della destinazione patrimoniale ad uno specifico affare, operazioni di amministrazione straordinaria a carattere “naturalmente” temporaneo. In altri casi, invece, il carattere della temporaneità viene meno e prevale quello opposto della definitività dell’operazione straordinaria, che finisce per assumere un ruolo ed una finalità di cessazione – lato sensu – del sistema aziendale, come nel caso della cessione d’azienda e della liquidazione d’azienda. In altre circostanze, infine, si tratta di un mero ridimensionamento del complesso aziendale, come avviene con le operazioni di cessione parziale, di cessione di pacchetti azionari o di liquidazione di un’unità produttiva. Trattasi, pertanto, di istituti che agevolano, di norma, la transizione verso la fase terminale della vita dell’azienda tout court, o della vita dell’azienda in capo ad un dato soggetto economico. D’altronde, nell’attuale realtà economico-aziendale, gli stessi fenomeni di crisi d’impresa non dovrebbero più leggersi come eventi straordinari. Peraltro, gli anzidetti istituti non sempre devono intendersi, quanto a finalità e motivazioni, come orientati da una logica di progressiva dissoluzione del complesso aziendale. Invero, è noto come alcune strategie di sviluppo si fondino proprio su istituti di ristrutturazione aziendale indirizzati a rivedere “al ribasso” le prospettive di crescita e, a volte, anche di sviluppo aziendale. Ad ogni modo, ciò che rileva maggiormente è l’opportunità di cogliere tali istituti economico-aziendali non disgiuntamente tra loro, ma in una “visione integrata”, che talvolta li ordina in termini sequenziali, talaltra li pone in termini alternativi.

Le operazioni straordinarie temporanee e di cessazione delle aziende

LA ROSA, FABIO
2010-01-01

Abstract

Il volume mira a colmare un tradizionale vuoto formativo rispetto ad alcune operazioni straordinarie dalla dottrina spesso ritenute “minori”. È questo il caso dell’affitto d’azienda, della cessione d’azienda – spesso osservata nelle sue peculiari esigenze valutative, più che nelle forme e tecniche operative, o nello speculare profilo dell’acquisizione d’azienda – della liquidazione d’azienda e, in ultimo, del patrimonio destinato ad uno specifico affare. Le operazioni discusse non sono deliberatamente orientate da finalità strategiche di sviluppo aziendale. Piuttosto rivestono spesso un carattere transitorio – in attesa della definizione di processi di sviluppo o, al contrario, di riconversione, che ancora non appaiono ben tratteggiati – e, a volte, altresì separativo di alcune sue porzioni minori. È questo il caso dell’affitto d’azienda o di suoi rami e della destinazione patrimoniale ad uno specifico affare, operazioni di amministrazione straordinaria a carattere “naturalmente” temporaneo. In altri casi, invece, il carattere della temporaneità viene meno e prevale quello opposto della definitività dell’operazione straordinaria, che finisce per assumere un ruolo ed una finalità di cessazione – lato sensu – del sistema aziendale, come nel caso della cessione d’azienda e della liquidazione d’azienda. In altre circostanze, infine, si tratta di un mero ridimensionamento del complesso aziendale, come avviene con le operazioni di cessione parziale, di cessione di pacchetti azionari o di liquidazione di un’unità produttiva. Trattasi, pertanto, di istituti che agevolano, di norma, la transizione verso la fase terminale della vita dell’azienda tout court, o della vita dell’azienda in capo ad un dato soggetto economico. D’altronde, nell’attuale realtà economico-aziendale, gli stessi fenomeni di crisi d’impresa non dovrebbero più leggersi come eventi straordinari. Peraltro, gli anzidetti istituti non sempre devono intendersi, quanto a finalità e motivazioni, come orientati da una logica di progressiva dissoluzione del complesso aziendale. Invero, è noto come alcune strategie di sviluppo si fondino proprio su istituti di ristrutturazione aziendale indirizzati a rivedere “al ribasso” le prospettive di crescita e, a volte, anche di sviluppo aziendale. Ad ogni modo, ciò che rileva maggiormente è l’opportunità di cogliere tali istituti economico-aziendali non disgiuntamente tra loro, ma in una “visione integrata”, che talvolta li ordina in termini sequenziali, talaltra li pone in termini alternativi.
2010
9788814154423
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/5841
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