L’ampio territorio compreso attualmente entro in confini dei comuni di Nicosia e Sperlinga, nell’area nord dell’ennese, presenta un notevole potenziale archeologico legato soprattutto all’imponente scenario dell’habitat rupestre, dove la morfologia dei luoghi e la disponibilità d’acqua hanno certamente favorito lo stanziamento di comunità durante un lungo arco temporale. Le numerose ricognizioni condotte sul territorio hanno permesso di mettere in luce nuovi elementi che hanno consentito la redazione di una carta archeologica, seppure preliminare, dei siti che presentano testimonianze, in alcuni casi senza soluzione di continuità, dalla Tarda Antichità sino al Medioevo. Emerge un sistema insediativo diffuso, costituito da strutture ipogeiche con destinazioni e soluzioni tipologiche differenziate, (necropoli, oratori, unità abitative, unità produttive) ma sempre caratterizzate da una stretta connessione tra esigenze funzionali e risorse ambientali .In particolare per la Tarda Antichità il tessuto connettivo dell’insediamento è ricostruibile dalla diffusione delle tombe ad arcosolio. In assenza di fonti storico –documentarie relative alla organizzazione insediativa ed alla diffusione del primo cristianesimo in quest’area e di dati di scavo, il confronto con strutture simili e le datazioni relative che ci sono note in altri contesti culturali del Mediterraneo, possono aiutarci a definire tipologia e cronologia di alcune strutture rupestri individuate che ripropongono le caratteristiche funerarie note dei cimiteri ipogei e sub divo, sia di ambito urbano che rurale.

Tipologie funerarie tardo antiche nell’area nord del territorio ennese:gli esempi di Nicosia e Sperlinga,

PATTI, DANIELA
2012-01-01

Abstract

L’ampio territorio compreso attualmente entro in confini dei comuni di Nicosia e Sperlinga, nell’area nord dell’ennese, presenta un notevole potenziale archeologico legato soprattutto all’imponente scenario dell’habitat rupestre, dove la morfologia dei luoghi e la disponibilità d’acqua hanno certamente favorito lo stanziamento di comunità durante un lungo arco temporale. Le numerose ricognizioni condotte sul territorio hanno permesso di mettere in luce nuovi elementi che hanno consentito la redazione di una carta archeologica, seppure preliminare, dei siti che presentano testimonianze, in alcuni casi senza soluzione di continuità, dalla Tarda Antichità sino al Medioevo. Emerge un sistema insediativo diffuso, costituito da strutture ipogeiche con destinazioni e soluzioni tipologiche differenziate, (necropoli, oratori, unità abitative, unità produttive) ma sempre caratterizzate da una stretta connessione tra esigenze funzionali e risorse ambientali .In particolare per la Tarda Antichità il tessuto connettivo dell’insediamento è ricostruibile dalla diffusione delle tombe ad arcosolio. In assenza di fonti storico –documentarie relative alla organizzazione insediativa ed alla diffusione del primo cristianesimo in quest’area e di dati di scavo, il confronto con strutture simili e le datazioni relative che ci sono note in altri contesti culturali del Mediterraneo, possono aiutarci a definire tipologia e cronologia di alcune strutture rupestri individuate che ripropongono le caratteristiche funerarie note dei cimiteri ipogei e sub divo, sia di ambito urbano che rurale.
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