Il fenomeno migratorio può essere considerato come uno specchio che ci aiuta a scoprire gli stereotipi riguardo la nostra cultura e quelle diverse dalla nostra. Gli occhi del migrante possono cogliere aspetti della nostra identità etnica di cui non siamo consapevoli, o che consideriamo naturali e non culturali. Lo straniero, per il fatto di non condividere la nostra realtà, è in grado di metterla in crisi, e ciò può essere considerato la prima causa, ancorché non cosciente, dell’atteggiamento xenofobico. L’essere migrante e donna moltiplica i punti di vista. Ascoltando le voci delle scrittrici migranti, o comunque non occidentali, si riflette non solo sui tanti stereotipi sulla natura femminile (svelati dai movimenti femministi occidentali) ma anche sulle presunte differenze tra la cultura e i comportamenti delle donne orientali e quelli delle donne occidentali. Lo sguardo etnocentrico focalizza l’attenzione sulle differenze e non sugli elementi comuni, il cui riconoscimento favorirebbe la creazione di un “senso del noi” e quindi l’integrazione. Nelle società contemporanee, permeate da culture sempre più meticce, la mediazione culturale assume grande importanza. L’uniformità delle leggi, la mediazione politica, persino la giustizia sociale ed economica, non sono sufficienti per ridurre disagi, unificare popoli, scongiurare guerre.

DONNE MUSULMANE IMMIGRATE FRA TRADIZIONE ED EMANCIPAZIONE

FOBERT VEUTRO, Maria Francesca
2010-01-01

Abstract

Il fenomeno migratorio può essere considerato come uno specchio che ci aiuta a scoprire gli stereotipi riguardo la nostra cultura e quelle diverse dalla nostra. Gli occhi del migrante possono cogliere aspetti della nostra identità etnica di cui non siamo consapevoli, o che consideriamo naturali e non culturali. Lo straniero, per il fatto di non condividere la nostra realtà, è in grado di metterla in crisi, e ciò può essere considerato la prima causa, ancorché non cosciente, dell’atteggiamento xenofobico. L’essere migrante e donna moltiplica i punti di vista. Ascoltando le voci delle scrittrici migranti, o comunque non occidentali, si riflette non solo sui tanti stereotipi sulla natura femminile (svelati dai movimenti femministi occidentali) ma anche sulle presunte differenze tra la cultura e i comportamenti delle donne orientali e quelli delle donne occidentali. Lo sguardo etnocentrico focalizza l’attenzione sulle differenze e non sugli elementi comuni, il cui riconoscimento favorirebbe la creazione di un “senso del noi” e quindi l’integrazione. Nelle società contemporanee, permeate da culture sempre più meticce, la mediazione culturale assume grande importanza. L’uniformità delle leggi, la mediazione politica, persino la giustizia sociale ed economica, non sono sufficienti per ridurre disagi, unificare popoli, scongiurare guerre.
2010
9788849518429
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