Preservato dal trambusto dei turisti che affollano Taormina (ME) e poco noto agli studiosi, il convento di S. Maria di Gesù sorge in un sito isolato, oasi di serenità tra il verde della vegetazione e il blu del mare all’orizzonte. Il genius loci che lo avvolge ha costituito lo stimolo per questo studio, nel tentativo di carpirne le molteplici suggestioni. Il fascino dei colori: il contrasto di luci e ombre, il verde e il blu della natura, il bianco e il nero di elementi architettonici che intrecciano pietra calcarea e lavica, l’alterità cromatica di affreschi, elementi lapidei e lignei inattesi. L’interpretazione del palinsesto: profonde trasformazioni hanno lasciato, nelle pietre e nei volumi, segni, a volte chiari, a volte confusi o indecifrabili, di una lunga stratificazione storica da interpretare. La semplicità della regola: il riferimento ad una “regola” sembra continuamente conformare il convento dei Frati Minori Osservanti. Essa ha governato le scelte di vita dei frati e quelle costruttive del convento e, traducendosi in regola geometrica, è sopravvissuta alla scomparsa dell’Ordine e ai mutamenti d’uso dell’architettura. Le geometrie del quadrato, dei rapporti armonici e delle modularità proporzionano uno spazio non rigido, ma che si è adattato alle preesistenze ed all’orografia del sito. Attraverso il rilievo e l’analisi grafica, integrati dalle poche notizie documentarie disponibili, si è tentato di riscoprire questo prezioso esempio della cultura architettonica siciliana.
Disegni per una lettura del convento di S. Maria di Gesù a Taormina
LIUZZO, MARIANGELA
2010-01-01
Abstract
Preservato dal trambusto dei turisti che affollano Taormina (ME) e poco noto agli studiosi, il convento di S. Maria di Gesù sorge in un sito isolato, oasi di serenità tra il verde della vegetazione e il blu del mare all’orizzonte. Il genius loci che lo avvolge ha costituito lo stimolo per questo studio, nel tentativo di carpirne le molteplici suggestioni. Il fascino dei colori: il contrasto di luci e ombre, il verde e il blu della natura, il bianco e il nero di elementi architettonici che intrecciano pietra calcarea e lavica, l’alterità cromatica di affreschi, elementi lapidei e lignei inattesi. L’interpretazione del palinsesto: profonde trasformazioni hanno lasciato, nelle pietre e nei volumi, segni, a volte chiari, a volte confusi o indecifrabili, di una lunga stratificazione storica da interpretare. La semplicità della regola: il riferimento ad una “regola” sembra continuamente conformare il convento dei Frati Minori Osservanti. Essa ha governato le scelte di vita dei frati e quelle costruttive del convento e, traducendosi in regola geometrica, è sopravvissuta alla scomparsa dell’Ordine e ai mutamenti d’uso dell’architettura. Le geometrie del quadrato, dei rapporti armonici e delle modularità proporzionano uno spazio non rigido, ma che si è adattato alle preesistenze ed all’orografia del sito. Attraverso il rilievo e l’analisi grafica, integrati dalle poche notizie documentarie disponibili, si è tentato di riscoprire questo prezioso esempio della cultura architettonica siciliana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.