Il testo offre un resoconto critico del profondo processo di transizione che sta attraversando Enna da quando è divenuta (dieci anni fa) sede di una nuova Università. Il caso proposto diviene il mezzo per validare alcune considerazioni d’interesse generale sul Progetto Urbanistico in contesti fragili e transattivi. La tesi sostenuta è che si possa procedere alla riorganizzazione della città a partire da quel tessuto verde che la permea e che ne ha profondamente condizionato la genesi e i caratteri. Come una “Mano Verde” sulla città in grado di assolvere e contenere i numerosi ruoli e dare risposta alle tante nuove esigenze che la pervadono nella transizione da città rurale a città universitaria. Il campo entro cui la proposta trova le proprie argomentazioni è quello che individua nella qualità degli spazi urbani aperti un corrispondente incremento della qualità della vita delle comunità urbane. Una corretta infrastrutturazione verde può, infatti, condensare al suo interno un’ampia gamma di nuove funzioni e può essere in grado: di recuperare una leggibilità della città; di contenere le infrastrutture della mobilità nelle nuove forme che essa esprime; di contribuire a eliminare gran parte della frammentarietà delle aree di nuova urbanizzazione; di dare forma e vita a più qualificati luoghi dello scambio, della relazione e del tempo libero; di contenere buona parte delle nuove funzioni che una città Green Oriented richiede; di ridefinire i ruoli dei sistemi urbani di una città che sia realmente policentrica. La visione urbana che ne deriva ha l’ambizione di fornire un quadro di riferimento per nuovi scenari di riorganizzazione urbana.

Una “Mano Verde” sulla città: Enna Altra e la nuova città universitaria

NASELLI, FABIO
2014-01-01

Abstract

Il testo offre un resoconto critico del profondo processo di transizione che sta attraversando Enna da quando è divenuta (dieci anni fa) sede di una nuova Università. Il caso proposto diviene il mezzo per validare alcune considerazioni d’interesse generale sul Progetto Urbanistico in contesti fragili e transattivi. La tesi sostenuta è che si possa procedere alla riorganizzazione della città a partire da quel tessuto verde che la permea e che ne ha profondamente condizionato la genesi e i caratteri. Come una “Mano Verde” sulla città in grado di assolvere e contenere i numerosi ruoli e dare risposta alle tante nuove esigenze che la pervadono nella transizione da città rurale a città universitaria. Il campo entro cui la proposta trova le proprie argomentazioni è quello che individua nella qualità degli spazi urbani aperti un corrispondente incremento della qualità della vita delle comunità urbane. Una corretta infrastrutturazione verde può, infatti, condensare al suo interno un’ampia gamma di nuove funzioni e può essere in grado: di recuperare una leggibilità della città; di contenere le infrastrutture della mobilità nelle nuove forme che essa esprime; di contribuire a eliminare gran parte della frammentarietà delle aree di nuova urbanizzazione; di dare forma e vita a più qualificati luoghi dello scambio, della relazione e del tempo libero; di contenere buona parte delle nuove funzioni che una città Green Oriented richiede; di ridefinire i ruoli dei sistemi urbani di una città che sia realmente policentrica. La visione urbana che ne deriva ha l’ambizione di fornire un quadro di riferimento per nuovi scenari di riorganizzazione urbana.
2014
9788899237004
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/113057
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