L'architetto, spesso, vive e sogna la propria casa. Si diventa architetti, spesso, con una visione, pensando alla propria casa. Sin dai primi segni infantili, la casa è sempre presente. Se è difficile disegnare la casa di altri, più difficile è disegnare la casa per se stessi, come dimostra la straordinaria esperienza di Curzio Malaparte, presa a riferimento. Sulla propria casa, infatti, si applicano le sperimentazioni più ricercate, con la possibilità di sondare la praticabilità di percorsi nuovi, da portare a compimento in altri progetti. Anche per questo, la propria casa è sempre un’opera interrotta; completarla può significare la conclusione di una ricerca che si identifica con la vita.
Casa come me
ODDO, MAURIZIO
2014-01-01
Abstract
L'architetto, spesso, vive e sogna la propria casa. Si diventa architetti, spesso, con una visione, pensando alla propria casa. Sin dai primi segni infantili, la casa è sempre presente. Se è difficile disegnare la casa di altri, più difficile è disegnare la casa per se stessi, come dimostra la straordinaria esperienza di Curzio Malaparte, presa a riferimento. Sulla propria casa, infatti, si applicano le sperimentazioni più ricercate, con la possibilità di sondare la praticabilità di percorsi nuovi, da portare a compimento in altri progetti. Anche per questo, la propria casa è sempre un’opera interrotta; completarla può significare la conclusione di una ricerca che si identifica con la vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.