Nel dopoguerra, in un paese assolato dell'entroterra siciliano circondato da miniere di zolfo e da una campagna arida, vive Filippo, detto Liillà, un ex zolfataro vedovo, mandato in pensione ancora giovane perché con i polmoni ormai bruciati. Attorno a lui si muove un'intera comunità: il prete, il sagrestano, il farmacista, il barbiere, le vicine di casa. Liillà è come tutti gli altri, legge i giornali e possiede la capacità di cogliere la bellezza della natura. Ama la vita e per questo ha paura di morire e passa le notti a vegliare e passeggiare per i vicoli affinché la morte non lo colga a tradimento. "Le notti insonni di Liillà", pubblicato originariamente nel 1984, è riproposto ora in una nuova edizione con l'introduzione critica di Salvatore Ferlita.

Lo zolfataro-filosofo tallonato dal diavolo

Salvatore Ferlita
2017-01-01

Abstract

Nel dopoguerra, in un paese assolato dell'entroterra siciliano circondato da miniere di zolfo e da una campagna arida, vive Filippo, detto Liillà, un ex zolfataro vedovo, mandato in pensione ancora giovane perché con i polmoni ormai bruciati. Attorno a lui si muove un'intera comunità: il prete, il sagrestano, il farmacista, il barbiere, le vicine di casa. Liillà è come tutti gli altri, legge i giornali e possiede la capacità di cogliere la bellezza della natura. Ama la vita e per questo ha paura di morire e passa le notti a vegliare e passeggiare per i vicoli affinché la morte non lo colga a tradimento. "Le notti insonni di Liillà", pubblicato originariamente nel 1984, è riproposto ora in una nuova edizione con l'introduzione critica di Salvatore Ferlita.
2017
978-88-98447-37-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/128555
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