L’esponenziale crescita tecnologica dei media ha rivoluzionato negli ultimi decenni l’economia, la cultura e, soprattutto, le basilari coordinate spazio-temporali della nostra esistenza. In tale contesto, il tema dell’immigrazione è entrato, in modo strutturale e pervasivo, nel mondo dell’informazione. Candidati ideali per il ruolo di capri espiatori in riferimento al crescente sentimento di insicurezza, i migranti sono diventati oggetto di un’invettiva populista e protezionista, sostenuta, in ambito europeo, da una non più trascurabile corrente mediatica che, in subordine a un implicito codice deontologico, veicola un pregiudizio latente in una parte della cittadinanza.
Metamorfosi comunicative e linguaggi disuguali nella narrazione delle migrazioni
Claudio Gambino
2017-01-01
Abstract
L’esponenziale crescita tecnologica dei media ha rivoluzionato negli ultimi decenni l’economia, la cultura e, soprattutto, le basilari coordinate spazio-temporali della nostra esistenza. In tale contesto, il tema dell’immigrazione è entrato, in modo strutturale e pervasivo, nel mondo dell’informazione. Candidati ideali per il ruolo di capri espiatori in riferimento al crescente sentimento di insicurezza, i migranti sono diventati oggetto di un’invettiva populista e protezionista, sostenuta, in ambito europeo, da una non più trascurabile corrente mediatica che, in subordine a un implicito codice deontologico, veicola un pregiudizio latente in una parte della cittadinanza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.