Il nostro contributo presenta un corso di studio “Scienze sociali per lo sviluppo sostenibile” afferente alla classe di laurea LM87 “Servizio sociale e politiche sociali”. Considerato che “Il servizio sociale attinge i propri fondamenti teorici e di ricerca [...] da altre scienze umane” e che “trova legittimità e mandato nei propri interventi [mirati] nei punti in cui le persone interagiscono con il loro ambiente (sistemi sociali e naturale ambiente geografico) (Definizione internazionale di Servizio Sociale; Sicora, 2014), il corso si pone innovativo per il contesto italiano, poiché integra la formazione tradizionale al servizio sociale con il tema dello sviluppo sostenibile, nelle tre articolazioni della sostenibilità: sociale, economica e ambientale. Detta caratterizzazione assume, in generale, la sfida educativa allo sviluppo sostenibile posta dall’Agenda 2030 (Nazioni Unite, 2015) e, in particolare, i pilastri de The Global Agenda for Social Work and Social Development Commitment To Action (IFSW, IASSW & ICSW, 2012), nonché uno dei principi del Codice Deontologico degli Assistenti Sociali (CNOAS, 2020). In tema di educazione allo sviluppo sostenibile e di “Istruzione di qualità” (Goal 4) l’Agenda ONU 2030 fissa il traguardo 4.7 secondo cui è necessario “Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”. Quest’orientamento ad alcuni temi dello sviluppo sostenibile permea già dal 2004 i pilastri de The Global Agenda for Social Work and Social Development Commitment To Action, raccomandando di indirizzare l’impegno di operatori sociali, educatori e professionisti dello sviluppo sociale verso quattro aree: promuovere le uguaglianze sociali ed economiche; promuovere la dignità e il valore dei popoli; lavorare per la sostenibilità ambientale; rafforzare il riconoscimento dell'importanza delle relazioni umane. Nella stessa direzione, in Italia il Codice Deontologico degli Assistenti Sociali evidenzia che “L’assistente sociale concorre alla produzione di modelli di sviluppo rispettosi dell’ambiente, della sostenibilità ecologica e della sopravvivenza sociale, consapevole delle difficoltà nel rapporto tra l’essere umano e l’ambiente”. In linea con questi principi, la logica dello sviluppo sostenibile, declinata attraverso i diversi Obiettivi e Traguardi di Sviluppo Sostenibile, fonda gli obiettivi formativi generali del corso, nonché gli obiettivi formativi dei suoi insegnamenti. Il corso ha l’obiettivo di formare un assistente sociale esperto nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali, capace di decodificare la complessità della realtà sociale di un territorio (con riferimento alle strutture dei sistemi sociali, quali popolazioni, gruppi sociali e istituzioni) e di intervenire per la promozione del benessere (individuale e comunitario). Questo nuovo assistente sociale dovrà saper utilizzare gli strumenti propri del servizio sociale e delle politiche sociali e attivare processi di responsabilizzazione istituzionale secondo la logica dello sviluppo sostenibile, perseguendo: a) il riconoscimento della dignità umana, l’uguaglianza, l’inclusione sociale, economica e politica di tutti e la coesione sociale contro ogni forma di disuguaglianza sociale e processi di esclusione sociale (sostenibilità sociale); b) la crescita di un territorio attraverso un adeguato utilizzo delle risorse economiche disponibili a livello nazionale, regionale e locale (sostenibilità economica); c) stili di vita adeguati al raggiungimento di una buona qualità della vita degli individui e di un territorio (sostenibilità ambientale); d) la costruzione di comunità pacifiche nel rispetto dei diritti umani, anche attraverso politiche sociali finalizzate al contrasto di fenomeni devianti e criminali. Il corso di studio biennale prevede due curriculum nella seconda annualità: A-Devianza, criminalità e politiche sociali e B-Progettazione sociale e territoriale.
L’educazione allo sviluppo sostenibile nel Servizio Sociale
Severino S.
;Cascino G.
2024-01-01
Abstract
Il nostro contributo presenta un corso di studio “Scienze sociali per lo sviluppo sostenibile” afferente alla classe di laurea LM87 “Servizio sociale e politiche sociali”. Considerato che “Il servizio sociale attinge i propri fondamenti teorici e di ricerca [...] da altre scienze umane” e che “trova legittimità e mandato nei propri interventi [mirati] nei punti in cui le persone interagiscono con il loro ambiente (sistemi sociali e naturale ambiente geografico) (Definizione internazionale di Servizio Sociale; Sicora, 2014), il corso si pone innovativo per il contesto italiano, poiché integra la formazione tradizionale al servizio sociale con il tema dello sviluppo sostenibile, nelle tre articolazioni della sostenibilità: sociale, economica e ambientale. Detta caratterizzazione assume, in generale, la sfida educativa allo sviluppo sostenibile posta dall’Agenda 2030 (Nazioni Unite, 2015) e, in particolare, i pilastri de The Global Agenda for Social Work and Social Development Commitment To Action (IFSW, IASSW & ICSW, 2012), nonché uno dei principi del Codice Deontologico degli Assistenti Sociali (CNOAS, 2020). In tema di educazione allo sviluppo sostenibile e di “Istruzione di qualità” (Goal 4) l’Agenda ONU 2030 fissa il traguardo 4.7 secondo cui è necessario “Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”. Quest’orientamento ad alcuni temi dello sviluppo sostenibile permea già dal 2004 i pilastri de The Global Agenda for Social Work and Social Development Commitment To Action, raccomandando di indirizzare l’impegno di operatori sociali, educatori e professionisti dello sviluppo sociale verso quattro aree: promuovere le uguaglianze sociali ed economiche; promuovere la dignità e il valore dei popoli; lavorare per la sostenibilità ambientale; rafforzare il riconoscimento dell'importanza delle relazioni umane. Nella stessa direzione, in Italia il Codice Deontologico degli Assistenti Sociali evidenzia che “L’assistente sociale concorre alla produzione di modelli di sviluppo rispettosi dell’ambiente, della sostenibilità ecologica e della sopravvivenza sociale, consapevole delle difficoltà nel rapporto tra l’essere umano e l’ambiente”. In linea con questi principi, la logica dello sviluppo sostenibile, declinata attraverso i diversi Obiettivi e Traguardi di Sviluppo Sostenibile, fonda gli obiettivi formativi generali del corso, nonché gli obiettivi formativi dei suoi insegnamenti. Il corso ha l’obiettivo di formare un assistente sociale esperto nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali, capace di decodificare la complessità della realtà sociale di un territorio (con riferimento alle strutture dei sistemi sociali, quali popolazioni, gruppi sociali e istituzioni) e di intervenire per la promozione del benessere (individuale e comunitario). Questo nuovo assistente sociale dovrà saper utilizzare gli strumenti propri del servizio sociale e delle politiche sociali e attivare processi di responsabilizzazione istituzionale secondo la logica dello sviluppo sostenibile, perseguendo: a) il riconoscimento della dignità umana, l’uguaglianza, l’inclusione sociale, economica e politica di tutti e la coesione sociale contro ogni forma di disuguaglianza sociale e processi di esclusione sociale (sostenibilità sociale); b) la crescita di un territorio attraverso un adeguato utilizzo delle risorse economiche disponibili a livello nazionale, regionale e locale (sostenibilità economica); c) stili di vita adeguati al raggiungimento di una buona qualità della vita degli individui e di un territorio (sostenibilità ambientale); d) la costruzione di comunità pacifiche nel rispetto dei diritti umani, anche attraverso politiche sociali finalizzate al contrasto di fenomeni devianti e criminali. Il corso di studio biennale prevede due curriculum nella seconda annualità: A-Devianza, criminalità e politiche sociali e B-Progettazione sociale e territoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.