La storia come scienza degli uomini nel tempo, riprendendo le parole di Marc Bloch, fu alla base della ricostruzione democratica del secondo dopoguerra. La sua promozione nell’Europa occidentale si fondò su un’attenzione precipua alla dimensione educativa per istruire i giovani alla partecipazione consapevole alla vita pubblica. I sistemi d’istruzione furono individuati dai legislatori come contesti formali che potevano fornire un valido sostegno ai processi di democratizzazione con il fine di far acquisire ai discenti modalità di comportamento individuali e collettive, culturali e sociali conformi ai nuovi concetti di cittadinanza che andavano definendosi all’interno sia dei contesti nazionali, sia sovranazionali. La lunga ibridazione della “educazione alla cittadinanza” con la disciplina storica affonda le radici nel tardo Ottocento, trasformandosi all’indomani del 1945: emblematici sono il caso tedesco e italiano. Per fotografare l’evoluzione complessa di queste pratiche il saggio si focalizza su alcuni passaggi fondamentali tra la fine della guerra e gli anni Sessanta un momento in cui le due società furono chiamate ad interrogarsi sui concetti stessi di cittadinanza e democrazia non solo da un punto di vista legislativo, ma soprattutto identitario e storico, per cercare le motivazioni alle drammatiche cesure politiche, culturali, economiche e sociali che avevo condotto all’emergere delle dittature e successivamente alla nascita delle repubbliche costituzionali.
Alle origini di un connubio: storia contemporanea ed educazione civica
Margherita Angelini
2024-01-01
Abstract
La storia come scienza degli uomini nel tempo, riprendendo le parole di Marc Bloch, fu alla base della ricostruzione democratica del secondo dopoguerra. La sua promozione nell’Europa occidentale si fondò su un’attenzione precipua alla dimensione educativa per istruire i giovani alla partecipazione consapevole alla vita pubblica. I sistemi d’istruzione furono individuati dai legislatori come contesti formali che potevano fornire un valido sostegno ai processi di democratizzazione con il fine di far acquisire ai discenti modalità di comportamento individuali e collettive, culturali e sociali conformi ai nuovi concetti di cittadinanza che andavano definendosi all’interno sia dei contesti nazionali, sia sovranazionali. La lunga ibridazione della “educazione alla cittadinanza” con la disciplina storica affonda le radici nel tardo Ottocento, trasformandosi all’indomani del 1945: emblematici sono il caso tedesco e italiano. Per fotografare l’evoluzione complessa di queste pratiche il saggio si focalizza su alcuni passaggi fondamentali tra la fine della guerra e gli anni Sessanta un momento in cui le due società furono chiamate ad interrogarsi sui concetti stessi di cittadinanza e democrazia non solo da un punto di vista legislativo, ma soprattutto identitario e storico, per cercare le motivazioni alle drammatiche cesure politiche, culturali, economiche e sociali che avevo condotto all’emergere delle dittature e successivamente alla nascita delle repubbliche costituzionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.