"In the thought that designs, that anticipates, that represents, the idea that place accommodates closed spaces focused on the existing and open to what will exist, spaces that preserve creativity and fertilize it, this idea takes possession of the museum interiority and transforms it, exhibits it: thus emotion inhabits new containers. Their forms point to the childlike malia of playing the skillful and dangerous game of the juggler and acrobat who, in the admiring exercise, nullify the limitations of the real, and in the agile elegant wisdom of the new way of dealing with it transform it and expand its boundaries."

“Nel pensiero che progetta, che anticipa, che rappresenta, l’idea che il luogo accolga spazi chiusi concentrati sull’esistente e aperti a quello che esisterà, spazi che conservino la creatività e la fecondino, questa idea si impossessa dell’interiorità museale e la trasforma, la esibisce: così l’emozione abita nuovi contenitori. Le loro forme indicano la malia infantile del giocare il gioco abile e pericoloso del giocoliere e dell’acrobata che, nell’esercizio ammirato, annullano le limitazioni del reale, e nell’agile elegante sapienza del nuovo modo di affrontarlo lo trasformano e ne ampliano i confini.”

MAXXI GREEN ARCHIVI E LABORATORI. ROMA. Concorso Internazionale.

Peluffo, Gianluca
;
2022-01-01

Abstract

"In the thought that designs, that anticipates, that represents, the idea that place accommodates closed spaces focused on the existing and open to what will exist, spaces that preserve creativity and fertilize it, this idea takes possession of the museum interiority and transforms it, exhibits it: thus emotion inhabits new containers. Their forms point to the childlike malia of playing the skillful and dangerous game of the juggler and acrobat who, in the admiring exercise, nullify the limitations of the real, and in the agile elegant wisdom of the new way of dealing with it transform it and expand its boundaries."
2022
“Nel pensiero che progetta, che anticipa, che rappresenta, l’idea che il luogo accolga spazi chiusi concentrati sull’esistente e aperti a quello che esisterà, spazi che conservino la creatività e la fecondino, questa idea si impossessa dell’interiorità museale e la trasforma, la esibisce: così l’emozione abita nuovi contenitori. Le loro forme indicano la malia infantile del giocare il gioco abile e pericoloso del giocoliere e dell’acrobata che, nell’esercizio ammirato, annullano le limitazioni del reale, e nell’agile elegante sapienza del nuovo modo di affrontarlo lo trasformano e ne ampliano i confini.”
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/181489
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