The "West Gate plot 4.4" in the MIND Area (former EXPO Milan 2008 area) is the result of design research aimed at creating an architecture that, by integrating with the surrounding urban context, expresses its specific identity. The project addresses the area's only residential subdivision and thus questions the meaning of the exterior-interior, public-private, facade-city, courtyard-public space relationship. The goal of not exhausting architectural experimentation in a two-dimensional façade design but attempting through the inclusion of "open volumes" on the building fronts to create a dialogue with the landscape and buildings of the subdivision. The location of the large building, true Rho, led us to imagine, in the dialogue with the Landscape Commission, to reinterpret the surrounding urban area's color scheme (brick, earthy red) and the tradition of postwar Lombard and Milanese residences, from Gio Ponti to Caccia Dominioni, not so much in retracing two-dimensional façade designs and balances and cladding materials, but as a dynamic search for exposure, light, and human scale.

Il “West Gate plot 4.4” dell’Area MIND (ex area EXPO Milano 2008) è frutto di una ricerca progettuale tesa a creare un’architettura che, integrandosi con il contesto urbano circostante, esprima la propria identità specifica. Il progetto affronta l’unico comparto residenziale dell’area e quindi si interroga sul senso del rapporto esterno-interno, pubblico-privato, facciata-città, corte-spazio pubblico. L’obiettivo di non esaurire la sperimentazione architettonica in un disegno bidimensionale di facciata ma tentare attraverso l’inserimento di “volumi aperti” sui fronti dell’edificio di creare un dialogo con il paesaggio e gli edifici del comparto. La posizione del grande edificio, vero Rho, ci ha portato ad immaginare, nel dialogo con la Commissione del Paesaggio, di reinterpretare la cromia del territorio urbano circostante (il mattone, il rosso terroso) e la tradizione della residenza lombarda e milanese del dopoguerra, da Gio Ponti a Caccia Dominioni, non tanto nel ripercorrere disegni ed equilibri bidimensionali di facciata e materiali di rivestimento, ma come ricerca dinamica di esposizione, luce, scala umana e scala umana.

MIND HOUSING MILANO RHO. Edificio Residenziale. Concorso Internazionale. Progetto vincitore

Peluffo, Gianluca
;
2018-01-01

Abstract

The "West Gate plot 4.4" in the MIND Area (former EXPO Milan 2008 area) is the result of design research aimed at creating an architecture that, by integrating with the surrounding urban context, expresses its specific identity. The project addresses the area's only residential subdivision and thus questions the meaning of the exterior-interior, public-private, facade-city, courtyard-public space relationship. The goal of not exhausting architectural experimentation in a two-dimensional façade design but attempting through the inclusion of "open volumes" on the building fronts to create a dialogue with the landscape and buildings of the subdivision. The location of the large building, true Rho, led us to imagine, in the dialogue with the Landscape Commission, to reinterpret the surrounding urban area's color scheme (brick, earthy red) and the tradition of postwar Lombard and Milanese residences, from Gio Ponti to Caccia Dominioni, not so much in retracing two-dimensional façade designs and balances and cladding materials, but as a dynamic search for exposure, light, and human scale.
2018
Il “West Gate plot 4.4” dell’Area MIND (ex area EXPO Milano 2008) è frutto di una ricerca progettuale tesa a creare un’architettura che, integrandosi con il contesto urbano circostante, esprima la propria identità specifica. Il progetto affronta l’unico comparto residenziale dell’area e quindi si interroga sul senso del rapporto esterno-interno, pubblico-privato, facciata-città, corte-spazio pubblico. L’obiettivo di non esaurire la sperimentazione architettonica in un disegno bidimensionale di facciata ma tentare attraverso l’inserimento di “volumi aperti” sui fronti dell’edificio di creare un dialogo con il paesaggio e gli edifici del comparto. La posizione del grande edificio, vero Rho, ci ha portato ad immaginare, nel dialogo con la Commissione del Paesaggio, di reinterpretare la cromia del territorio urbano circostante (il mattone, il rosso terroso) e la tradizione della residenza lombarda e milanese del dopoguerra, da Gio Ponti a Caccia Dominioni, non tanto nel ripercorrere disegni ed equilibri bidimensionali di facciata e materiali di rivestimento, ma come ricerca dinamica di esposizione, luce, scala umana e scala umana.
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