Il titolo evocativo del romanzo viene spiegato quando il protagonista chiede al nonno in che modo fosse morto suo padre, il brigante Verdone, una vera leggenda per la gente del luogo, “bello come un arcangelo”. “Se lo mangiò la luna”, risponde il nonno; “la luna, quando è rossa, si fa lupinaro, tira fuori le unghie, corre per le strade ed urla. Così se lo mangiò”. Si tratta di un’accesa, “rutilante favola della Sicilia”, per dirla Sciascia, una favola nera però, narrata dall’autore attraverso una prosa guizzante e nervosa, segnata da non poche cadenze auliche, rarefatte, e che presenta torsioni sintattiche a volte inaspettate. Una scrittura ricca di anacoluti, con un’impressionante frequenza di prolessi, che spesso conferisce alle frasi l’animosità del discorso vissuto.
Il mondo narrativo di Russello
Salvatore Ferlita
2024-01-01
Abstract
Il titolo evocativo del romanzo viene spiegato quando il protagonista chiede al nonno in che modo fosse morto suo padre, il brigante Verdone, una vera leggenda per la gente del luogo, “bello come un arcangelo”. “Se lo mangiò la luna”, risponde il nonno; “la luna, quando è rossa, si fa lupinaro, tira fuori le unghie, corre per le strade ed urla. Così se lo mangiò”. Si tratta di un’accesa, “rutilante favola della Sicilia”, per dirla Sciascia, una favola nera però, narrata dall’autore attraverso una prosa guizzante e nervosa, segnata da non poche cadenze auliche, rarefatte, e che presenta torsioni sintattiche a volte inaspettate. Una scrittura ricca di anacoluti, con un’impressionante frequenza di prolessi, che spesso conferisce alle frasi l’animosità del discorso vissuto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.