La cura del territorio presuppone un approccio complesso e multidisciplinare. Innanzitutto è importante circoscrivere il campo rispetto alle diverse declinazioni del termine cura. La cura può essere intesa come azione finalizzata a custodire e accudire un bene, ovvero come un complesso di interventi messi in atto per far guarire e sanare il territorio individuando le cause all’interno dei fattori eziologici. Mutuando un termine utilizzato in altri settori, tra cui quello medico, il fattore eziologico è per lo più definito non solo da una, ma piuttosto dall'interazione di molti elementi diversi, tra cui la predisposizione morfologica di un dato territorio, le attività antropiche, la vulnerabilità o i fattori ambientali. Questi rappresentano le condizioni per lo sviluppo di un disturbo o dei disturbi di cui soffre un territorio. In entrambi i casi –di “cura/accudimento/assistenza” e “cura/guarigione”-, le comunità locali hanno delle precise responsabilità in quanto dagli equilibri ambientali dipende la sicurezza, la salute e il benessere dell’individuo, e della collettività nel suo complesso. Nel saggio si affrontano diverse questioni relative al tema della cura: il nesso causale tra ambiente e salute e i fattori di rischio, la politica ambientale e il principio di precauzione in rapporto ai concetti di tutela e salvaguardia. Ci si interroga su quali sfide e quali azioni mettere in campo per la conservazione dell’ambiente e dei servizi ecosistemici, quali “malattie” possono essere curate e in che modo. Il saggio, che indaga i diversi aspetti anche in termini normativi, presenta una metodologia per la diagnostica del territorio applicata nel caso studio del territorio comunale di Enna e ipotizza alcuni scenari strategici affinchè il concetto di cura, sia come “caregiver” o “healing actions to heal”, del proprio territorio possa diventare un’opportunità anche economica unendo sostenibilità ambientale e sociale.

Fattori eziologici e "cura" dell'ambiente per l'uomo e per il territorio

Celestina Fazia
2025-01-01

Abstract

La cura del territorio presuppone un approccio complesso e multidisciplinare. Innanzitutto è importante circoscrivere il campo rispetto alle diverse declinazioni del termine cura. La cura può essere intesa come azione finalizzata a custodire e accudire un bene, ovvero come un complesso di interventi messi in atto per far guarire e sanare il territorio individuando le cause all’interno dei fattori eziologici. Mutuando un termine utilizzato in altri settori, tra cui quello medico, il fattore eziologico è per lo più definito non solo da una, ma piuttosto dall'interazione di molti elementi diversi, tra cui la predisposizione morfologica di un dato territorio, le attività antropiche, la vulnerabilità o i fattori ambientali. Questi rappresentano le condizioni per lo sviluppo di un disturbo o dei disturbi di cui soffre un territorio. In entrambi i casi –di “cura/accudimento/assistenza” e “cura/guarigione”-, le comunità locali hanno delle precise responsabilità in quanto dagli equilibri ambientali dipende la sicurezza, la salute e il benessere dell’individuo, e della collettività nel suo complesso. Nel saggio si affrontano diverse questioni relative al tema della cura: il nesso causale tra ambiente e salute e i fattori di rischio, la politica ambientale e il principio di precauzione in rapporto ai concetti di tutela e salvaguardia. Ci si interroga su quali sfide e quali azioni mettere in campo per la conservazione dell’ambiente e dei servizi ecosistemici, quali “malattie” possono essere curate e in che modo. Il saggio, che indaga i diversi aspetti anche in termini normativi, presenta una metodologia per la diagnostica del territorio applicata nel caso studio del territorio comunale di Enna e ipotizza alcuni scenari strategici affinchè il concetto di cura, sia come “caregiver” o “healing actions to heal”, del proprio territorio possa diventare un’opportunità anche economica unendo sostenibilità ambientale e sociale.
2025
979-12-81552-17-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/190613
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