I bacini artificiali d'acqua dolce della Sicilia usati a scopo idropotabile non sono ben caratterizzati e classificati. Pertanto, a causa anche della crescente siccità, diviene fondamentale gestire efficacemente tutte le risorse idriche disponibili. Date le frequenti fioriture algali tossiche di cianobatteri dovute essenzialmente alla Planktothrix rubescens, produttrice della epatotossina Microcistina, è stato iniziato un progetto triennale volto alla qualificazione e gestione degli invasi artificiali della Sicilia grazie alla collaborazione del LIAA, con la Regione Sicilia, l'ISS, la Ghent University e gli stakeholders coinvolti che prevede un campionamento stagionale. Già sono state analizzate le acque di alcuni bacini artificiali delle provincie di TP (Trinità), PA (Leone e Fanaco), CL (Disueri), EN(Olivo), RG (S. Rosalia) secondo la Tabella 1/A All. 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/06 con l'aggiunta di conta algale, caratterizzazione delle specie e valutazione della tossicità acuta con V. fischeri. I primi risultati hanno evidenziato una contaminazione microbiologica diffusa, con carica batterica >300 UFC sia a 22° che a 37°C in tutti i campioni ad oggi saggiati. Nella diga S. Rosalia è stata rilevata una media di 5000 UFC di batteri coliformi a 37°C, 150 UFC di E. coli e 69 UFC di enterococchi intestinali, nella diga Trinità è stata evidenziata la presenza di batteri coliformi a 37°C in superficie e nel termoclino; in tutti i campioni sono assenti pesticidi, VOC e IPA, mentre la tossicità acuta è stata rilevata < 6% in tutti i campioni eccetto nel termoclino di Fanaco e nella superficie di Disueri (24% e 10% di inibizione). In Tabella 1 sono riportate le specie di cianobatteri trovate nei campioni sino ad oggi prelevati. Questi primi dati sono utili per una prima parziale valutazione del rischio per la salute umana e per individuare scenari di esposizione critici e supportare le decisioni a livello regionale.
Primi dati di una campagna di valutazione della qualità delle acque degli invasi artificiali siciliani per la valutazione del rischio ambientale e delle popolazioni residenti
Cristaldi A;
2016-01-01
Abstract
I bacini artificiali d'acqua dolce della Sicilia usati a scopo idropotabile non sono ben caratterizzati e classificati. Pertanto, a causa anche della crescente siccità, diviene fondamentale gestire efficacemente tutte le risorse idriche disponibili. Date le frequenti fioriture algali tossiche di cianobatteri dovute essenzialmente alla Planktothrix rubescens, produttrice della epatotossina Microcistina, è stato iniziato un progetto triennale volto alla qualificazione e gestione degli invasi artificiali della Sicilia grazie alla collaborazione del LIAA, con la Regione Sicilia, l'ISS, la Ghent University e gli stakeholders coinvolti che prevede un campionamento stagionale. Già sono state analizzate le acque di alcuni bacini artificiali delle provincie di TP (Trinità), PA (Leone e Fanaco), CL (Disueri), EN(Olivo), RG (S. Rosalia) secondo la Tabella 1/A All. 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/06 con l'aggiunta di conta algale, caratterizzazione delle specie e valutazione della tossicità acuta con V. fischeri. I primi risultati hanno evidenziato una contaminazione microbiologica diffusa, con carica batterica >300 UFC sia a 22° che a 37°C in tutti i campioni ad oggi saggiati. Nella diga S. Rosalia è stata rilevata una media di 5000 UFC di batteri coliformi a 37°C, 150 UFC di E. coli e 69 UFC di enterococchi intestinali, nella diga Trinità è stata evidenziata la presenza di batteri coliformi a 37°C in superficie e nel termoclino; in tutti i campioni sono assenti pesticidi, VOC e IPA, mentre la tossicità acuta è stata rilevata < 6% in tutti i campioni eccetto nel termoclino di Fanaco e nella superficie di Disueri (24% e 10% di inibizione). In Tabella 1 sono riportate le specie di cianobatteri trovate nei campioni sino ad oggi prelevati. Questi primi dati sono utili per una prima parziale valutazione del rischio per la salute umana e per individuare scenari di esposizione critici e supportare le decisioni a livello regionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.