Il tema dei prezzi di trasferimento identifica una problematica indubbiamente complessa, capace di coinvolgere una moltitudine di profili di osservazione nell’analisi della più ampia realtà delle aggregazioni di imprese e, per questo, “trasversale” al fenomeno dei gruppi aziendali. Invero, l’impiego dei “prezzi di trasferimento” (altrimenti denominati “prezzi interni”) è motivato dai sempre più intensi e complessi collegamenti interaziendali tra unità operanti in mercati diversi, in specie poco armonizzati sul piano giuridico e fiscale, ma fortemente interdipendenti sul piano economico. Anche in ragione della valenza globale che assumono rispetto al fenomeno che li origina, i prezzi di trasferimento devono essere considerati una tematica di natura strategica, specie nei gruppi con attività transfrontaliera, o meglio una “variabile strategica a disposizione della capogruppo nell’ambito del processo di definizione del disegno strategico strutturale del gruppo” . In termini più precisi, il sistema dei prezzi interni di trasferimento (altrimenti transfer pricing nel linguaggio anglosassone) rappresenta una particolare politica aziendale attraverso cui le imprese appartenenti ad un gruppo applicano dei prezzi – ossia riconoscono un valore monetario – alle loro transazioni (cessioni di beni materiali o immateriali, prestazioni di servizi, ma in generale qualsiasi fattore della produzione, comprese le fonti di finanziamento) differenti da quelli praticati sul mercato di riferimento – determinati al c.d. “valore normale” – con lo scopo di conseguire dati fini.

I prezzi di trasferimento nei gruppi aziendali

LA ROSA, FABIO
2008-01-01

Abstract

Il tema dei prezzi di trasferimento identifica una problematica indubbiamente complessa, capace di coinvolgere una moltitudine di profili di osservazione nell’analisi della più ampia realtà delle aggregazioni di imprese e, per questo, “trasversale” al fenomeno dei gruppi aziendali. Invero, l’impiego dei “prezzi di trasferimento” (altrimenti denominati “prezzi interni”) è motivato dai sempre più intensi e complessi collegamenti interaziendali tra unità operanti in mercati diversi, in specie poco armonizzati sul piano giuridico e fiscale, ma fortemente interdipendenti sul piano economico. Anche in ragione della valenza globale che assumono rispetto al fenomeno che li origina, i prezzi di trasferimento devono essere considerati una tematica di natura strategica, specie nei gruppi con attività transfrontaliera, o meglio una “variabile strategica a disposizione della capogruppo nell’ambito del processo di definizione del disegno strategico strutturale del gruppo” . In termini più precisi, il sistema dei prezzi interni di trasferimento (altrimenti transfer pricing nel linguaggio anglosassone) rappresenta una particolare politica aziendale attraverso cui le imprese appartenenti ad un gruppo applicano dei prezzi – ossia riconoscono un valore monetario – alle loro transazioni (cessioni di beni materiali o immateriali, prestazioni di servizi, ma in generale qualsiasi fattore della produzione, comprese le fonti di finanziamento) differenti da quelli praticati sul mercato di riferimento – determinati al c.d. “valore normale” – con lo scopo di conseguire dati fini.
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