Sin dalle prime fasi evolutive, l’amore rappresenta per ogni essere umano un’esperienza fondamentale che svolge un ruolo decisivo rispetto al funzionamento psichico. Infatti, le esperienze positive di amore favoriscono l’emergere e il perdurare di un senso di sé vitalizzato. Il desiderio di riconoscimento reciproco nel rapporto con la persona amata conduce gli individui a riflettere sui propri comportamenti, sentimenti e stati d’animo, al fine di sintonizzarsi con l’esperienza del partner: ciò ricade sullo sviluppo di un più ampio sistema di significazione riguardante se stessi e il mondo relazionale, che può essere condiviso intersoggettivamente con la persona amata portando al miglioramento personale e alla crescita emotiva. Pertanto, l’amore è una metafora più che adatta per descrivere le dinamiche di affetti e pensieri coinvolte nel contesto clinico: i sentimenti di amore alimentano la capacità del clinico e del paziente di partecipare al processo di co-creazione di un legame emozionale profondo, agendo come un fattore curativo sia sul piano intrapsichico che interpersonale. Una psicologia bipersonale è essenziale affinché i sentimenti d’amore acquisiscano nello scambio una funzione curativa; se questa condizione non è soddisfatta, il desiderio d’amore disconosciuto rischia di danneggiare sensibilmente il rapporto clinico.
Amore, legame, intersoggettività: una prospettiva clinica ed evolutiva
SCHIMMENTI, ADRIANO
2012-01-01
Abstract
Sin dalle prime fasi evolutive, l’amore rappresenta per ogni essere umano un’esperienza fondamentale che svolge un ruolo decisivo rispetto al funzionamento psichico. Infatti, le esperienze positive di amore favoriscono l’emergere e il perdurare di un senso di sé vitalizzato. Il desiderio di riconoscimento reciproco nel rapporto con la persona amata conduce gli individui a riflettere sui propri comportamenti, sentimenti e stati d’animo, al fine di sintonizzarsi con l’esperienza del partner: ciò ricade sullo sviluppo di un più ampio sistema di significazione riguardante se stessi e il mondo relazionale, che può essere condiviso intersoggettivamente con la persona amata portando al miglioramento personale e alla crescita emotiva. Pertanto, l’amore è una metafora più che adatta per descrivere le dinamiche di affetti e pensieri coinvolte nel contesto clinico: i sentimenti di amore alimentano la capacità del clinico e del paziente di partecipare al processo di co-creazione di un legame emozionale profondo, agendo come un fattore curativo sia sul piano intrapsichico che interpersonale. Una psicologia bipersonale è essenziale affinché i sentimenti d’amore acquisiscano nello scambio una funzione curativa; se questa condizione non è soddisfatta, il desiderio d’amore disconosciuto rischia di danneggiare sensibilmente il rapporto clinico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.