Nell’ambito della diatriba tuttora in corso sull’identificazione più corretta della Itaca omerica, rivestirebbe di sicuro un ruolo di enorme importanza il rinvenimento di iscrizioni nelle Lineari A e B che, a fronte di un panorama archeologico di natura frammentaria e controversa per le fasi del Bronzo Medio e Tardo, potessero testimoniare le forme e il grado di partecipazione dell’isola al più vasto panorama egeo del II millennio. La questione della presunta attestazione di materiali iscritti con questi sistemi scrittori è stata portata recentemente alla ribalta dall’individuazione, da parte di un team dell’Università di Ioannina, di un altamente sospetto 'segno iscritto' (in Lineare A o B) su una 'tavoletta' proveniente da Aghios Athanassios, ubicato in prossimità del sito di Pelikata, donde Faure annunciò di aver individuato due ostraka iscritti in Lineare A in un contesto fortemente disturbato relativo all’AE II-III. Di conseguenza, è sembrato opportuno ripercorrere le vicende interpretative di tali manufatti, che l’analisi epigrafica ed una serie di osservazioni cronologiche e contestuali hanno dimostrato non recare alcuna iscrizione riconducibile al segnario di nessun sistema scrittorio noto in uso nel II millennio. D’altra parte, l’esame del recente frammento 'iscritto' di Aghios Athanasios spinge a concludere che questo debba essere escluso dalla discussione relativa alle forme e alla tipologia della 'frequentazione' minoica o micenea della porzione settentrionale di Itaca per gli insuperabili problemi cronologici presentati dal suo contesto di rinvenimento, la mancanza di qualunque evidenza relativa ad un contesto socio-economico che avrebbe potuto produrre e giustificare un’iscrizione su una 'tavoletta' vergata con una delle Lineari egee, le sue caratteristiche esterne (cottura intenzionale) e interne (compresenza di un 'segno' di scrittura e graffiti sprovvisti di alcuna intenzionalità scrittoria). Di conseguenza, i manufatti incisi oggetto di indagine non sembrano poter far progredire in alcun modo o modificare in maniera decisiva il dibattito tuttora in corso sull’identificazione della Itaca omerica.

Sulle presunte ‘iscrizioni’ in Lineare A e B da Itaca

CIVITILLO, MATILDE
2008-01-01

Abstract

Nell’ambito della diatriba tuttora in corso sull’identificazione più corretta della Itaca omerica, rivestirebbe di sicuro un ruolo di enorme importanza il rinvenimento di iscrizioni nelle Lineari A e B che, a fronte di un panorama archeologico di natura frammentaria e controversa per le fasi del Bronzo Medio e Tardo, potessero testimoniare le forme e il grado di partecipazione dell’isola al più vasto panorama egeo del II millennio. La questione della presunta attestazione di materiali iscritti con questi sistemi scrittori è stata portata recentemente alla ribalta dall’individuazione, da parte di un team dell’Università di Ioannina, di un altamente sospetto 'segno iscritto' (in Lineare A o B) su una 'tavoletta' proveniente da Aghios Athanassios, ubicato in prossimità del sito di Pelikata, donde Faure annunciò di aver individuato due ostraka iscritti in Lineare A in un contesto fortemente disturbato relativo all’AE II-III. Di conseguenza, è sembrato opportuno ripercorrere le vicende interpretative di tali manufatti, che l’analisi epigrafica ed una serie di osservazioni cronologiche e contestuali hanno dimostrato non recare alcuna iscrizione riconducibile al segnario di nessun sistema scrittorio noto in uso nel II millennio. D’altra parte, l’esame del recente frammento 'iscritto' di Aghios Athanasios spinge a concludere che questo debba essere escluso dalla discussione relativa alle forme e alla tipologia della 'frequentazione' minoica o micenea della porzione settentrionale di Itaca per gli insuperabili problemi cronologici presentati dal suo contesto di rinvenimento, la mancanza di qualunque evidenza relativa ad un contesto socio-economico che avrebbe potuto produrre e giustificare un’iscrizione su una 'tavoletta' vergata con una delle Lineari egee, le sue caratteristiche esterne (cottura intenzionale) e interne (compresenza di un 'segno' di scrittura e graffiti sprovvisti di alcuna intenzionalità scrittoria). Di conseguenza, i manufatti incisi oggetto di indagine non sembrano poter far progredire in alcun modo o modificare in maniera decisiva il dibattito tuttora in corso sull’identificazione della Itaca omerica.
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