Nei Paesi baschi l'elaborazione nazionalista di fine Ottocento rappresentò una reazione ai processi di immigrazione che mutarono in profondità la società locale. La xenofobia ed il razzismo del pensiero di Sabino Arana, vero demiurgo del nazionalismo, però lasciarono gradualmente spazio a prassi più inclusive conseguenza della necessità di affermarsi elettoralmente, nonchè della maturazione in senso cristiano sociale del movimento. L'ulteriore ondata di immigrazione del secondo dopoguerra fu decisiva per la ridefinizione di un nazionalismo identitario che abbadonava criteri razziali per più inclusivi criteri etno-nazionalisti fondati sul culto dell'idioma basco e sulla "dedizione alla causa" nazionalista.
Nazionalismo e immigrazione: il caso basco
MICCICHE', ANDREA
2012-01-01
Abstract
Nei Paesi baschi l'elaborazione nazionalista di fine Ottocento rappresentò una reazione ai processi di immigrazione che mutarono in profondità la società locale. La xenofobia ed il razzismo del pensiero di Sabino Arana, vero demiurgo del nazionalismo, però lasciarono gradualmente spazio a prassi più inclusive conseguenza della necessità di affermarsi elettoralmente, nonchè della maturazione in senso cristiano sociale del movimento. L'ulteriore ondata di immigrazione del secondo dopoguerra fu decisiva per la ridefinizione di un nazionalismo identitario che abbadonava criteri razziali per più inclusivi criteri etno-nazionalisti fondati sul culto dell'idioma basco e sulla "dedizione alla causa" nazionalista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.