L’Italia, fra i grandi paesi europei, è probabilmente quello che continua a segnalare la più marcata differenza territoriale e regionale tra aree di forte sviluppo sociale ed economico ed aree in ritardo di sviluppo. La “questione meridionale” è una storia ricchissima di interventi pubblici e investimenti privati, partecipazione e disimpegno, fallimenti e successi. Tuttavia, rimane “la questione” mai risolta dello sviluppo italiano. Ripensare il Mezzogiorno d’Italia, rileggendo ciò che è accaduto nel corso degli ultimi due secoli di storia unitaria, è l’obiettivo di questo volume. Ci si è proposti di rileggere sinteticamente l’evoluzione del pensiero e delle teorie economiche dello sviluppo per comprendere quali e come sono state declinate in ambito nazionale e nelle politiche di sviluppo del Mezzogiorno. Attraverso questa prima parte si è proceduto ad una più puntuale ricostruzione storica delle politiche e dei processi di sviluppo dall’Unità d’Italia non perdendo di vista l’impianto teorico prima accennato. Partendo dai modelli di sviluppo locale, passando per l’esperienza della cosiddetta Terza Italia, fino alle politiche di sviluppo indotto, attraverso la Cassa per il Mezzogiorno, il volume propone l’immagine di un’Italia e di un Mezzogiorno a due, tre o più velocità. Dopo un confronto tra le “vecchie” politiche dall’alto, gestite dalla Cassa per il Mezzogiorno, fino alla “nuova programmazione”, tutta orientata a proporre un modello di sviluppo dal basso e autopropulsivo, la ricerca storica ci riporta ai giorni nostri e ad alcune considerazioni di fondo. Ai “fallimenti del mercato” si sono spesso aggiunti quelli dello Stato e delle forme di regolazione politica che hanno finito per aggravare il divario, lasciandolo oggi in una situazione di profonda depressione economica generale, in balia del disimpegno sia dello Stato sia del mercato. La crisi del capitalismo internazionale e del processo di integrazione europea hanno fatto il resto, lasciandoci in una situazione di totale incapacità nel proporre un disegno organico di sviluppo del Paese e del Mezzogiorno. Che fare? Questo volume prova a rispondere alla crisi di idee che oggi prevale nel dibattito politico ed economico proponendo alcuni spunti di riflessione utili al lettore ma soprattutto a coloro che auspicano che il Mezzogiorno non sia più un luogo di memoria e dannato, ma una speranza di riscatto per l’Italia intera.
TEORIE ECONOMICHE, DIVARI REGIONALI E POLITICHE PER IL MEZZOGIORNO Dall’intervento pubblico al disimpegno generale.
SABATINO, MICHELE
2016-01-01
Abstract
L’Italia, fra i grandi paesi europei, è probabilmente quello che continua a segnalare la più marcata differenza territoriale e regionale tra aree di forte sviluppo sociale ed economico ed aree in ritardo di sviluppo. La “questione meridionale” è una storia ricchissima di interventi pubblici e investimenti privati, partecipazione e disimpegno, fallimenti e successi. Tuttavia, rimane “la questione” mai risolta dello sviluppo italiano. Ripensare il Mezzogiorno d’Italia, rileggendo ciò che è accaduto nel corso degli ultimi due secoli di storia unitaria, è l’obiettivo di questo volume. Ci si è proposti di rileggere sinteticamente l’evoluzione del pensiero e delle teorie economiche dello sviluppo per comprendere quali e come sono state declinate in ambito nazionale e nelle politiche di sviluppo del Mezzogiorno. Attraverso questa prima parte si è proceduto ad una più puntuale ricostruzione storica delle politiche e dei processi di sviluppo dall’Unità d’Italia non perdendo di vista l’impianto teorico prima accennato. Partendo dai modelli di sviluppo locale, passando per l’esperienza della cosiddetta Terza Italia, fino alle politiche di sviluppo indotto, attraverso la Cassa per il Mezzogiorno, il volume propone l’immagine di un’Italia e di un Mezzogiorno a due, tre o più velocità. Dopo un confronto tra le “vecchie” politiche dall’alto, gestite dalla Cassa per il Mezzogiorno, fino alla “nuova programmazione”, tutta orientata a proporre un modello di sviluppo dal basso e autopropulsivo, la ricerca storica ci riporta ai giorni nostri e ad alcune considerazioni di fondo. Ai “fallimenti del mercato” si sono spesso aggiunti quelli dello Stato e delle forme di regolazione politica che hanno finito per aggravare il divario, lasciandolo oggi in una situazione di profonda depressione economica generale, in balia del disimpegno sia dello Stato sia del mercato. La crisi del capitalismo internazionale e del processo di integrazione europea hanno fatto il resto, lasciandoci in una situazione di totale incapacità nel proporre un disegno organico di sviluppo del Paese e del Mezzogiorno. Che fare? Questo volume prova a rispondere alla crisi di idee che oggi prevale nel dibattito politico ed economico proponendo alcuni spunti di riflessione utili al lettore ma soprattutto a coloro che auspicano che il Mezzogiorno non sia più un luogo di memoria e dannato, ma una speranza di riscatto per l’Italia intera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.