Lo scopo di questo lavoro è quello di esplorare la letteratura sulla crisi più recente con particolare riferimento all'impatto delle politiche di Quantitative Easing (QE) e Junker Investment Plan (JIP) nello scenario europeo. Prenderemo in considerazione anche le politiche nazionali, con le loro riforme strutturali e le misure di bilancio. Nel fare ciò, faremo una comparazione tra le principali teorie delle scuole di pensiero economico tradizionale. Quello che vogliamo sottolineare è innanzitutto che, nonostante la politica di QE, il JIP e tutte le politiche nazionali, emerge l'assenza di coordinamento e integrazione tra le politiche monetarie e fiscali. Questa mancanza di coordinamento e integrazione non è una novità nel quadro della politica europea. Ma la sua assenza non è mai stata così critica. Nello scenario europeo, recentemente, l'adozione di politiche di austerità ha aggravato la situazione economica di molti paesi dell'UE deprimendo la domanda aggregata e innescando un circolo vizioso di austerità-depressione-deficit-austerità. Da ciò nasce la necessità di rivedere i principali paradigmi economici, di trovare nuovi strumenti e, di ripensare quelle teorie considerate, oramai, obsolete, focalizzate principalmente sul fronte della domanda aggregata e delle politiche fiscali e monetarie. Il presente lavoro intende analizzare a tal riguardo l'efficacia di alcune di queste politiche espansionistiche che si concentrano sulla politica monetaria, con particolare riferimento a quelle cosiddette "non convenzionali" recentemente condotte dalla BCE a seguito dell'intensificazione della crisi dell'area euro
LE TEORIE ECONOMICHE TRADIZIONALI E I NUOVI APPROCCI ALLA RECENTE CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA
TALAMO G.;SABATINO M.
2017-01-01
Abstract
Lo scopo di questo lavoro è quello di esplorare la letteratura sulla crisi più recente con particolare riferimento all'impatto delle politiche di Quantitative Easing (QE) e Junker Investment Plan (JIP) nello scenario europeo. Prenderemo in considerazione anche le politiche nazionali, con le loro riforme strutturali e le misure di bilancio. Nel fare ciò, faremo una comparazione tra le principali teorie delle scuole di pensiero economico tradizionale. Quello che vogliamo sottolineare è innanzitutto che, nonostante la politica di QE, il JIP e tutte le politiche nazionali, emerge l'assenza di coordinamento e integrazione tra le politiche monetarie e fiscali. Questa mancanza di coordinamento e integrazione non è una novità nel quadro della politica europea. Ma la sua assenza non è mai stata così critica. Nello scenario europeo, recentemente, l'adozione di politiche di austerità ha aggravato la situazione economica di molti paesi dell'UE deprimendo la domanda aggregata e innescando un circolo vizioso di austerità-depressione-deficit-austerità. Da ciò nasce la necessità di rivedere i principali paradigmi economici, di trovare nuovi strumenti e, di ripensare quelle teorie considerate, oramai, obsolete, focalizzate principalmente sul fronte della domanda aggregata e delle politiche fiscali e monetarie. Il presente lavoro intende analizzare a tal riguardo l'efficacia di alcune di queste politiche espansionistiche che si concentrano sulla politica monetaria, con particolare riferimento a quelle cosiddette "non convenzionali" recentemente condotte dalla BCE a seguito dell'intensificazione della crisi dell'area euroI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.