Questo testo prende spunto da due considerazioni: la prima è che il cibo e la città hanno un legame intimo; la seconda è relativa al fatto che quasi non esiste una letteratura architettonica che si occupa di cibo. Spesso, chi ha voluto confrontarsi con il tema e ha voluto relazionarlo allo spazio urbano ed architettonico, ha dovuto sondare altri territori disciplinari, cercando di costruire le proprie risorse teoriche veleggiando in altri mari. Tuttavia, questo lavoro – che nasce nell’ambito di un progetto del Gruppo di Ricerca Habitar dell’Universitat Politècnica de Catalunya – ha messo in luce il fatto che l’alimentazione e la città, sono intimamente relazionate e che questo connubio cibo/architettura, per quanto possa apparire strano, è rintracciabile in un’ampia bibliografia, spesso reperita fuori dall’ambito architettonico, fatta di materiali e documenti che, dal punto di vista disciplinare (dell’architettura), appaiono assai lontani e tuttavia carichi di idee e intuizioni che riescono a definire narrativamente come il cibo possa dare forma allo spazio. Abbiamo messo a punto, di conseguenza, una selezione di testi che possano aiutare a formare una narrazione “bibliografica” utile a verificare l’idea di partenza che pone in relazione lo spazio costruito e l’alimentazione. In definitiva, azzardando anche una serie di accostamenti e di “salti logici”, abbiamo provato ad avvicinare quello che sembrerebbe lontano e ad accostare elementi eterogenei, cercando di delineare una genealogia – una sorta di narrazione multipla di origini diverse – di concetti che supportano l’idea della relazione tra spazio abitativo e cibo.
Cibo, città, libri.
Gianluca Burgio
2019-01-01
Abstract
Questo testo prende spunto da due considerazioni: la prima è che il cibo e la città hanno un legame intimo; la seconda è relativa al fatto che quasi non esiste una letteratura architettonica che si occupa di cibo. Spesso, chi ha voluto confrontarsi con il tema e ha voluto relazionarlo allo spazio urbano ed architettonico, ha dovuto sondare altri territori disciplinari, cercando di costruire le proprie risorse teoriche veleggiando in altri mari. Tuttavia, questo lavoro – che nasce nell’ambito di un progetto del Gruppo di Ricerca Habitar dell’Universitat Politècnica de Catalunya – ha messo in luce il fatto che l’alimentazione e la città, sono intimamente relazionate e che questo connubio cibo/architettura, per quanto possa apparire strano, è rintracciabile in un’ampia bibliografia, spesso reperita fuori dall’ambito architettonico, fatta di materiali e documenti che, dal punto di vista disciplinare (dell’architettura), appaiono assai lontani e tuttavia carichi di idee e intuizioni che riescono a definire narrativamente come il cibo possa dare forma allo spazio. Abbiamo messo a punto, di conseguenza, una selezione di testi che possano aiutare a formare una narrazione “bibliografica” utile a verificare l’idea di partenza che pone in relazione lo spazio costruito e l’alimentazione. In definitiva, azzardando anche una serie di accostamenti e di “salti logici”, abbiamo provato ad avvicinare quello che sembrerebbe lontano e ad accostare elementi eterogenei, cercando di delineare una genealogia – una sorta di narrazione multipla di origini diverse – di concetti che supportano l’idea della relazione tra spazio abitativo e cibo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.