The two crises which the title refers to are the two sides of a same coin; aiming to provide a more straight reading, the argumentation has been developed in two different parts on this Journal. In Part I we recognize that the environmental crisis is generated by the predation and pillage of natural resources, characteristic of the capitalist mode of production and consumption; even more devastating in its current phase of “hyper-liberalism”. While social damages of the economic crisis are dramatically evident to the public opinion – the criticism against the current Economics will be the main focus of Part II – the upsetting consequences of the environmental crisis are struggling to become part of public knowledge and awareness of both the individuals and the human society. It then becomes necessary to spread the global data of this crisis in its severity: from the land grabbing, even for the freshwater resources, to the spreading of drought, to the degrade of coral reef. And, above all, awareness about what has been called the greatest threat of this century, climate change, or rather, the transition already occurred to climatic instability, is still lagging behind to become common sense. An explicative model of this phenomenon will be given on the basis of the theory of Stability for dynamical systems; a phenomenon that will last for the coming decades and which, therefore, no longer can be considered, especially in educational terms, as an emergency.

Le due crisi in titolo sono due facce di una stessa medaglia; e il tema verrà trattato su questa rivista in due parti divise solo al fine di agevolare la lettura. Nella Parte I si evidenzia come la crisi ambientale derivi dal generale rapporto di predazione e spoliazione delle risorse naturali, caratteristico del modo capitalistico di produzione e consumo; ancor più devastante nella sua attuale fase “iperliberista”. I danni sociali della crisi economica sono drammaticamente evidenti alla maggior parte dell’opinione pubblica – la critica alle attuali teorie e modelli economici sarà oggetto della Parte II – mentre le altrettanto drammatiche conseguenze della crisi ambientale faticano a divenire consapevolezza comune dei singoli come dell’intera comunità umana. Diventa allora necessario riportare e diffondere i dati globali di questa crisi nella loro gravità: dal land grabbing, anche per le risorse d’acqua dolce, all’aridificazione, al preoccupante degrado dei grandi sistemi corallini. E, soprattutto, superare il ritardo della comune consapevolezza riguardo a quella che è stata definita la più grande minaccia di questo secolo: i cambiamenti climatici, o meglio, l’avvenuto passaggio all’instabilità climatica. Verrà fornito un modello di questo fenomeno alla luce della teoria della stabilità dei sistemi dinamici; un fenomeno, l’instabilità climatica, perdurante nei prossimi decenni e che, pertanto, non è più da considerare, soprattutto in termini educazionali, come un’emergenza.

Le due crisi: crisi del capitalismo e crisi ambientale. Una soluzione sostenibile?

ANGELINI, Aurelio
;
2015-01-01

Abstract

The two crises which the title refers to are the two sides of a same coin; aiming to provide a more straight reading, the argumentation has been developed in two different parts on this Journal. In Part I we recognize that the environmental crisis is generated by the predation and pillage of natural resources, characteristic of the capitalist mode of production and consumption; even more devastating in its current phase of “hyper-liberalism”. While social damages of the economic crisis are dramatically evident to the public opinion – the criticism against the current Economics will be the main focus of Part II – the upsetting consequences of the environmental crisis are struggling to become part of public knowledge and awareness of both the individuals and the human society. It then becomes necessary to spread the global data of this crisis in its severity: from the land grabbing, even for the freshwater resources, to the spreading of drought, to the degrade of coral reef. And, above all, awareness about what has been called the greatest threat of this century, climate change, or rather, the transition already occurred to climatic instability, is still lagging behind to become common sense. An explicative model of this phenomenon will be given on the basis of the theory of Stability for dynamical systems; a phenomenon that will last for the coming decades and which, therefore, no longer can be considered, especially in educational terms, as an emergency.
2015
Le due crisi in titolo sono due facce di una stessa medaglia; e il tema verrà trattato su questa rivista in due parti divise solo al fine di agevolare la lettura. Nella Parte I si evidenzia come la crisi ambientale derivi dal generale rapporto di predazione e spoliazione delle risorse naturali, caratteristico del modo capitalistico di produzione e consumo; ancor più devastante nella sua attuale fase “iperliberista”. I danni sociali della crisi economica sono drammaticamente evidenti alla maggior parte dell’opinione pubblica – la critica alle attuali teorie e modelli economici sarà oggetto della Parte II – mentre le altrettanto drammatiche conseguenze della crisi ambientale faticano a divenire consapevolezza comune dei singoli come dell’intera comunità umana. Diventa allora necessario riportare e diffondere i dati globali di questa crisi nella loro gravità: dal land grabbing, anche per le risorse d’acqua dolce, all’aridificazione, al preoccupante degrado dei grandi sistemi corallini. E, soprattutto, superare il ritardo della comune consapevolezza riguardo a quella che è stata definita la più grande minaccia di questo secolo: i cambiamenti climatici, o meglio, l’avvenuto passaggio all’instabilità climatica. Verrà fornito un modello di questo fenomeno alla luce della teoria della stabilità dei sistemi dinamici; un fenomeno, l’instabilità climatica, perdurante nei prossimi decenni e che, pertanto, non è più da considerare, soprattutto in termini educazionali, come un’emergenza.
Les deux crises du titre sont les deux faces d'une même médaille; et le thème viendra traité dans ce magazine en deux parties divisées uniquement afin de faciliter la lecture. La partie I met en évidence comment la crise environnementale découle de la relation générale de la prédation et de la dépossession des ressources naturelles, caractéristique de la voie capitaliste de la production et de la consommation; encore plus dévastateur dans son stade actuel "Hyperlibériste". Les dommages sociaux de la crise économique sont dramatiquement évidente pour la plupart de l'opinion publique - la critique des théories actuelles et les modèles économiques feront l'objet de la partie II - tout en les conséquences dramatiques de la crise environnementale peinent à prendre conscience commune aux individus ainsi qu’à l’ensemble de la communauté humaine. Devenez alors il est nécessaire de rendre compte et de diffuser les données globales de cette crise dans leur gravité: de l'accaparement des terres, également pour les ressources en eau douce, au séchage, al dégradation inquiétante des grands systèmes coralliens. Et surtout, surmontez le retard dans la prise de conscience commune de ce qui a été défini comme la plus grande menace de ce siècle: le changement climatique, ou plutôt l'occurrence transition vers l'instabilité climatique. Un modèle de celui-ci sera fourni phénomène à la lumière de la théorie de la stabilité des systèmes dynamiques; un phénomène, instabilité climatique, persistant au cours des prochaines décennies et qui, par conséquent, ne il est davantage à considérer, notamment en termes éducatifs, comme une urgence.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/139197
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