Il saggio analizza le molteplici applicazioni dell’art. 2126 c.c. nell’ambito del pubblico impiego contrattualizzato, partendo dall’esame delle più recenti sentenze della Cassazione sul tema. Il ragionamento condotto dall’A. tenta di ricostruire un sottile filo rosso che accomuni tutte le fattispecie in cui il principio lavoristico del-la prestazione di fatto viene declinato. Segnatamente nel saggio si affrontano i temi della disciplina delle mansioni superiori di fatto e del lavoro flessibile, in quanto in entrambi i casi si rinvengono le soluzioni giurisprudenziali più originali. Con riguardo alle mansioni superiori di fatto l’A. si sofferma sullo stato dell’arte delle soluzioni contrastanti tra giurisprudenza ordinaria e costituzionale da una parte e giurisprudenza amministrativa dall’altra in merito all’applicazione dell’art. 2126 c.c., mettendo in evidenza l’approccio eccessivamente conservatore delle soluzioni di quest’ultima. Nella seconda parte del saggio l’A. illustra gli esiti dell’applicazione in chiave rimediale dell’art. 2126 c.c. rispetto alle fat-tispecie di lavoro flessibile nel P.I. privatizzato, anche qui distinguendo tra le ipotesi in cui il rapporto di fatto diverga dallo schema contrattuale di una collaborazione, e quelle in cui invece si tratti di un utilizzo abusi-vo dei contratti a termine.

IL PRINCIPIO DELLA “PRESTAZIONE DI FATTO” NEL SISTEMA RIMEDIALE DEL P.I. PRIVATIZZATO

Alessia Gabriele
2020-01-01

Abstract

Il saggio analizza le molteplici applicazioni dell’art. 2126 c.c. nell’ambito del pubblico impiego contrattualizzato, partendo dall’esame delle più recenti sentenze della Cassazione sul tema. Il ragionamento condotto dall’A. tenta di ricostruire un sottile filo rosso che accomuni tutte le fattispecie in cui il principio lavoristico del-la prestazione di fatto viene declinato. Segnatamente nel saggio si affrontano i temi della disciplina delle mansioni superiori di fatto e del lavoro flessibile, in quanto in entrambi i casi si rinvengono le soluzioni giurisprudenziali più originali. Con riguardo alle mansioni superiori di fatto l’A. si sofferma sullo stato dell’arte delle soluzioni contrastanti tra giurisprudenza ordinaria e costituzionale da una parte e giurisprudenza amministrativa dall’altra in merito all’applicazione dell’art. 2126 c.c., mettendo in evidenza l’approccio eccessivamente conservatore delle soluzioni di quest’ultima. Nella seconda parte del saggio l’A. illustra gli esiti dell’applicazione in chiave rimediale dell’art. 2126 c.c. rispetto alle fat-tispecie di lavoro flessibile nel P.I. privatizzato, anche qui distinguendo tra le ipotesi in cui il rapporto di fatto diverga dallo schema contrattuale di una collaborazione, e quelle in cui invece si tratti di un utilizzo abusi-vo dei contratti a termine.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/139235
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