Over the past forty years, the ecological crisis has never become a variable important in economic policies. The fault of the prevailing neoliberalism, from the unilateralism of the US administration to the fiscal compact of the EU? Yes, but other business schools also make the same mistake. The current crisis of capitalism is a crisis of overproduction, the character of which quantitative, due to technological innovation in the globalized market, makes the contradiction between the increase in supply and capacity insurmountable of the market to absorb demand: what colossal redistribution of income would it be necessary to adjust the usability to the offer? Neither deterrence nuclear power allows, as in the two similar great previous crises, the use of world war. What to do? The substantial deafness of the economy to the environmental issue stimulates the authors, on the one hand to propose theoretical elements for an economic cycle that combines economic variables and ecological in a “steady state; on the other to see the ecological crisis itself as an extraordinary opportunity to change from immediately the model towards a sustainable economy, through the revolution energy, the green economy and the third market.

Negli ultimi quarant'anni la crisi ecologica non è mai diventata una variabile importante nelle politiche economiche. Colpa del neoliberismo imperante, dall'unilateralismo dell'amministrazione USA al fiscal compact della UE? Sì, ma anche le altre scuole economiche commettono lo stesso errore. L'attuale crisi del capitalismo è una crisi di sovrapproduzione, il cui carattere quantitativo, dovuto all'innovazione tecnologica nel mercato globalizzato, rende insuperabile la contraddizione tra l'aumento dell offerta e la capacità del mercato di assorbire la domanda: quale colossale redistribuzione del reddito sarebbe necessaria per adeguare la spendibilità all'offerta? Né la deterrenza nucleare consente, come nelle due analoghe grandi crisi precedenti, il ricorso alla guerra mondiale. Che fare? La sostanziale sordità dell Economia alla questione ambientale stimola gli autori, da un lato a proporre gli elementi teorici per un ciclo economico che coniughi variabili economiche ed ecologiche in un modello di stato stazionario; dall'altro a vedere la stessa crisi ecologica come una straordinaria opportunità per cambiare da subito il modello verso un economia sostenibile, attraverso la rivoluzione energetica, la green economy e il terzo mercato.

Le due crisi del capitalismo e crisi ambientale (parte prima)

Aurelio Angelini
;
2015-01-01

Abstract

Over the past forty years, the ecological crisis has never become a variable important in economic policies. The fault of the prevailing neoliberalism, from the unilateralism of the US administration to the fiscal compact of the EU? Yes, but other business schools also make the same mistake. The current crisis of capitalism is a crisis of overproduction, the character of which quantitative, due to technological innovation in the globalized market, makes the contradiction between the increase in supply and capacity insurmountable of the market to absorb demand: what colossal redistribution of income would it be necessary to adjust the usability to the offer? Neither deterrence nuclear power allows, as in the two similar great previous crises, the use of world war. What to do? The substantial deafness of the economy to the environmental issue stimulates the authors, on the one hand to propose theoretical elements for an economic cycle that combines economic variables and ecological in a “steady state; on the other to see the ecological crisis itself as an extraordinary opportunity to change from immediately the model towards a sustainable economy, through the revolution energy, the green economy and the third market.
2015
Negli ultimi quarant'anni la crisi ecologica non è mai diventata una variabile importante nelle politiche economiche. Colpa del neoliberismo imperante, dall'unilateralismo dell'amministrazione USA al fiscal compact della UE? Sì, ma anche le altre scuole economiche commettono lo stesso errore. L'attuale crisi del capitalismo è una crisi di sovrapproduzione, il cui carattere quantitativo, dovuto all'innovazione tecnologica nel mercato globalizzato, rende insuperabile la contraddizione tra l'aumento dell offerta e la capacità del mercato di assorbire la domanda: quale colossale redistribuzione del reddito sarebbe necessaria per adeguare la spendibilità all'offerta? Né la deterrenza nucleare consente, come nelle due analoghe grandi crisi precedenti, il ricorso alla guerra mondiale. Che fare? La sostanziale sordità dell Economia alla questione ambientale stimola gli autori, da un lato a proporre gli elementi teorici per un ciclo economico che coniughi variabili economiche ed ecologiche in un modello di stato stazionario; dall'altro a vedere la stessa crisi ecologica come una straordinaria opportunità per cambiare da subito il modello verso un economia sostenibile, attraverso la rivoluzione energetica, la green economy e il terzo mercato.
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