La vulnerabilità caratterizza in maniera diversa i diversi sistemi sociali e tali differenze sono modellate da tanti fattori. Tra questi, ad esempio, la sensibilità dell’essere umano ai cambiamenti climatico-ambientali, nonché la capacità di risposta e di adattamento della popolazione e dell’intero sistema socio-economico ad una nuova o improvvisa situazione. Nel presentare e comprendere il fenomeno delle migrazioni post-disastro, il concetto di vulnerabilità rappresenta una nozione chiave. Attualmente, tuttavia, tale associazione, non risulta ancora essere oggetto di indagine complessiva, in quanto gli studi limitano il loro esame all’associazione tra vulnerabilità climatica e migrazione internazionale. Nonostante si parli tanto di migranti e di immigrazione, c’è un aspetto che, ad oggi, risulta poco studiato: le migrazioni per cause climatico-ambientali o cosiddette migrazioni post-disastro. Inoltre, se appare molto forte, già a livello intuitivo, la relazione che intercorre tra vulnerabilità e migrazioni, tale relazione si rafforza quando si aggiunge la povertà e il rischio salute. Chi è povero, infatti, presenta sicuramente un rischio maggiore di esposizione a diverse forme di vulnerabilità, anche in relazione a svariati tipi di eventi dannosi. Ad esempio, di fronte alla pandemia globale di coronavirus (Covid-19), gli individui sono particolarmente a rischio. Indipendentemente dal fatto che siano stati costretti a fuggire dalle loro case a causa di conflitti, violenze o disastri, milioni di sfollati interni in tutto il mondo vivono in aree densamente popolate, non sono in grado di isolarsi e non hanno accesso all'acqua, ai servizi igienici e all'assistenza sanitaria di base. Inoltre, sebbene sia ancora troppo presto per valutare appieno gli effetti di questa crisi senza precedenti sulle vite dei migranti, stanno già emergendo casi in cui la pandemia sta aumentando le vulnerabilità degli individui e creandone di nuove. E’ essenziale che studiosi e policymakers approfondiscano l’associazione tra vulnerabilità e migrazione in una prospettiva globale, dal momento che la relazione clima-migrazione è eterogenea e dipende in modo critico dalla vulnerabilità differenziale di luoghi e popolazioni. In questo saggio, dunque, si intende evidenziare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.

Migrazioni, vulnerabilità e rischio-salute.

TALAMO G.
Writing – Original Draft Preparation
2021-01-01

Abstract

La vulnerabilità caratterizza in maniera diversa i diversi sistemi sociali e tali differenze sono modellate da tanti fattori. Tra questi, ad esempio, la sensibilità dell’essere umano ai cambiamenti climatico-ambientali, nonché la capacità di risposta e di adattamento della popolazione e dell’intero sistema socio-economico ad una nuova o improvvisa situazione. Nel presentare e comprendere il fenomeno delle migrazioni post-disastro, il concetto di vulnerabilità rappresenta una nozione chiave. Attualmente, tuttavia, tale associazione, non risulta ancora essere oggetto di indagine complessiva, in quanto gli studi limitano il loro esame all’associazione tra vulnerabilità climatica e migrazione internazionale. Nonostante si parli tanto di migranti e di immigrazione, c’è un aspetto che, ad oggi, risulta poco studiato: le migrazioni per cause climatico-ambientali o cosiddette migrazioni post-disastro. Inoltre, se appare molto forte, già a livello intuitivo, la relazione che intercorre tra vulnerabilità e migrazioni, tale relazione si rafforza quando si aggiunge la povertà e il rischio salute. Chi è povero, infatti, presenta sicuramente un rischio maggiore di esposizione a diverse forme di vulnerabilità, anche in relazione a svariati tipi di eventi dannosi. Ad esempio, di fronte alla pandemia globale di coronavirus (Covid-19), gli individui sono particolarmente a rischio. Indipendentemente dal fatto che siano stati costretti a fuggire dalle loro case a causa di conflitti, violenze o disastri, milioni di sfollati interni in tutto il mondo vivono in aree densamente popolate, non sono in grado di isolarsi e non hanno accesso all'acqua, ai servizi igienici e all'assistenza sanitaria di base. Inoltre, sebbene sia ancora troppo presto per valutare appieno gli effetti di questa crisi senza precedenti sulle vite dei migranti, stanno già emergendo casi in cui la pandemia sta aumentando le vulnerabilità degli individui e creandone di nuove. E’ essenziale che studiosi e policymakers approfondiscano l’associazione tra vulnerabilità e migrazione in una prospettiva globale, dal momento che la relazione clima-migrazione è eterogenea e dipende in modo critico dalla vulnerabilità differenziale di luoghi e popolazioni. In questo saggio, dunque, si intende evidenziare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/142008
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact