Moving from a very recent order of submission to the Italian Constitutional Court, the paper analyses some of the critical profiles that – in the last years – are related to the institute if the s.c. “interdittiva antimafia” (i.e. “anti-mafia interdictive), among the wider discipline provided against the organized crime. Regarding the parameters evoked by the Administrative Judge, it is intended to reflect on the delicate balancing procedure between rights and liberties that – equally guaranteed by the Constitution – inevitably collide as the aforementioned institute is enforced and that require, then, a particular care by the proceeding Public Administration: the private economic initiative freedom, the right to work, the guarantee of a fair trial for the defense of own rights and the guarantee of public order, security and socio-economical legality. This, in order to focus on the normative and jurisprudential addresses that may be followed to safeguard the human dignity – as a primary interest – even in the matter of constraining the phenomenon of “mafia”.

Prendendo spunto da una recente ordinanza di rimessione in Corte costituzionale, il contributo analizza i profili di criticità emersi – negli ultimi anni – in relazione all’istituto della c.d. “interdittiva antimafia”, nel contesto della più ampia normativa di contrasto al crimine organizzato. Alla stregua dei parametri di legittimità evocati dal Giudice amministrativo, si è inteso riflettere sulla delicata operazione di bilanciamento fra diritti e libertà che – seppur ugualmente garantiti in Costituzione – entrano inevitabilmente in conflitto all’atto della adozione del predetto istituto e che, dunque, richiedono particolare attenzione da parte della Pubblica amministrazione procedente: la libertà di iniziativa economica privata, il diritto al lavoro, la tutela giurisdizionale dei diritti e la tutela della sicurezza, dell’ordine pubblico e della legalità socio-economica. Ciò al fine di valutare quali percorsi, normativi e giurisprudenziali, potrebbero essere battuti onde assicurare la salvaguardia della dignità della persona umana – quale interesse primario – anche nell’ambito delle misure di contenimento del fenomeno associativo mafioso.

Effetti “inibitori” della interdittiva antimafia e bilanciamento fra principi costituzionali: alcune questioni di legittimità dedotte in una recente ordinanza di rimessione alla Consulta.

R. DI MARIA
;
A. AMORE
2021-01-01

Abstract

Moving from a very recent order of submission to the Italian Constitutional Court, the paper analyses some of the critical profiles that – in the last years – are related to the institute if the s.c. “interdittiva antimafia” (i.e. “anti-mafia interdictive), among the wider discipline provided against the organized crime. Regarding the parameters evoked by the Administrative Judge, it is intended to reflect on the delicate balancing procedure between rights and liberties that – equally guaranteed by the Constitution – inevitably collide as the aforementioned institute is enforced and that require, then, a particular care by the proceeding Public Administration: the private economic initiative freedom, the right to work, the guarantee of a fair trial for the defense of own rights and the guarantee of public order, security and socio-economical legality. This, in order to focus on the normative and jurisprudential addresses that may be followed to safeguard the human dignity – as a primary interest – even in the matter of constraining the phenomenon of “mafia”.
2021
Prendendo spunto da una recente ordinanza di rimessione in Corte costituzionale, il contributo analizza i profili di criticità emersi – negli ultimi anni – in relazione all’istituto della c.d. “interdittiva antimafia”, nel contesto della più ampia normativa di contrasto al crimine organizzato. Alla stregua dei parametri di legittimità evocati dal Giudice amministrativo, si è inteso riflettere sulla delicata operazione di bilanciamento fra diritti e libertà che – seppur ugualmente garantiti in Costituzione – entrano inevitabilmente in conflitto all’atto della adozione del predetto istituto e che, dunque, richiedono particolare attenzione da parte della Pubblica amministrazione procedente: la libertà di iniziativa economica privata, il diritto al lavoro, la tutela giurisdizionale dei diritti e la tutela della sicurezza, dell’ordine pubblico e della legalità socio-economica. Ciò al fine di valutare quali percorsi, normativi e giurisprudenziali, potrebbero essere battuti onde assicurare la salvaguardia della dignità della persona umana – quale interesse primario – anche nell’ambito delle misure di contenimento del fenomeno associativo mafioso.
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