Con l’ordinanza in esame, la Suprema Corte non condivide la soluzione secondo la quale la nascita di una relazione more uxorio del coniuge avente diritto all’assegno di divorzio comporta l’automatica estinzione dell’assegno medesimo. Ritiene la Corte che debba infatti tenersi conto di quali sono stati i presupposti del maturato assegno divorzile e che deve valutarsi se esso, nel riconosciuto carattere composito, abbia anche una funzione compensativa. Il principio di autoresponsabilità deve infatti valere, oltre che per il futuro, anche per il passato non potendosi ignorare i sacrifici che il coniuge richiedente l’assegno abbia affrontato nel contesto familiare e nella formazione del patrimonio comune e di quelli individuali
Convivenza e confini della solidarietà post-coniugale. Niente automatismi: la necessaria valutazione equitativa del giudice
sciarrino
2021-01-01
Abstract
Con l’ordinanza in esame, la Suprema Corte non condivide la soluzione secondo la quale la nascita di una relazione more uxorio del coniuge avente diritto all’assegno di divorzio comporta l’automatica estinzione dell’assegno medesimo. Ritiene la Corte che debba infatti tenersi conto di quali sono stati i presupposti del maturato assegno divorzile e che deve valutarsi se esso, nel riconosciuto carattere composito, abbia anche una funzione compensativa. Il principio di autoresponsabilità deve infatti valere, oltre che per il futuro, anche per il passato non potendosi ignorare i sacrifici che il coniuge richiedente l’assegno abbia affrontato nel contesto familiare e nella formazione del patrimonio comune e di quelli individualiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.