L’incremento della vita media raggiunto ai nostri giorni presenta nuove sfide, di carattere socio-politico e sanitario, che attendono risposte puntuali e tempestive. Lo stravolgimento demografico, inevitabilmente, si accompagna ad una transizione epidemiologica risultante nella netta prevalenza di patologie cronico-degenerative a genesi multifattoriale, ed in parte secondaria alla presenza di numerosi fattori di rischio modificabili (sedentarietà, cattive abitudini alimentari, fumo ed abuso di alcol) la cui correzione, a tutte le età, è fondamentale per il raggiungimento di un invecchiamento di successo. Ponendo l’attenzione sui benefici dell’incremento dell’attività fisica si può evidenziare come questa, in particolare, è un fattore protettivo, associato alla riduzione dei valori di pressione arteriosa e l’incidenza di coronaropatie; aumenta il colesterolo HDL, riduce il grasso corporeo e viscerale e l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2 (riduzione dell’insulino-resistenza); diminuisce le affezioni a carico del distretto osteo-muscolare come artrosi ed osteoporosi (aumenta la massa ossea) limitando l’incidenza delle cadute; tende a contrastare l’insorgenza delle patologie neoplastiche (stimolando la funzione immunitaria); agisce migliorando il tono dell’umore ed evitando l’isolamento sociale. Risultato finale è il mantenimento dell’autosufficienza e dell’autonomia con aumento della longevità in uno stato di benessere psicofisico. L’impegno crescente deve essere quindi la ricerca ed ottimizzazione continua di sistemi finalizzati alla rilevazione dei “bisogni” degli over-65, al fine di mantenere un’idonea qualità di vita anche negli anziani pluripatologici.
LIVELLI DI ATTIVITÀ FISICA NELLA POPOLAZIONE SICILIANA ULTRASESSANTACINQUENNE. SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI D’ARGENTO
Scondotto S;Dominguez LJ;
2015-01-01
Abstract
L’incremento della vita media raggiunto ai nostri giorni presenta nuove sfide, di carattere socio-politico e sanitario, che attendono risposte puntuali e tempestive. Lo stravolgimento demografico, inevitabilmente, si accompagna ad una transizione epidemiologica risultante nella netta prevalenza di patologie cronico-degenerative a genesi multifattoriale, ed in parte secondaria alla presenza di numerosi fattori di rischio modificabili (sedentarietà, cattive abitudini alimentari, fumo ed abuso di alcol) la cui correzione, a tutte le età, è fondamentale per il raggiungimento di un invecchiamento di successo. Ponendo l’attenzione sui benefici dell’incremento dell’attività fisica si può evidenziare come questa, in particolare, è un fattore protettivo, associato alla riduzione dei valori di pressione arteriosa e l’incidenza di coronaropatie; aumenta il colesterolo HDL, riduce il grasso corporeo e viscerale e l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2 (riduzione dell’insulino-resistenza); diminuisce le affezioni a carico del distretto osteo-muscolare come artrosi ed osteoporosi (aumenta la massa ossea) limitando l’incidenza delle cadute; tende a contrastare l’insorgenza delle patologie neoplastiche (stimolando la funzione immunitaria); agisce migliorando il tono dell’umore ed evitando l’isolamento sociale. Risultato finale è il mantenimento dell’autosufficienza e dell’autonomia con aumento della longevità in uno stato di benessere psicofisico. L’impegno crescente deve essere quindi la ricerca ed ottimizzazione continua di sistemi finalizzati alla rilevazione dei “bisogni” degli over-65, al fine di mantenere un’idonea qualità di vita anche negli anziani pluripatologici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.