Riflessioni per un’economia del paesaggio urbano resiliente. Due esperienze di progetto presso Enna bassa.

La riscoperta in questi anni del termine “paesaggio”, solleva il problema dell’identità mutevole dei luoghi, della loro restituzione e percezione, e non ultimo della loro resilienza a fronte dei concreti rischi che essi riservano. Per chi si occupa di progettazione architettonica tali considerazioni riflettono sia la necessità di studiare e sperimentare la capacità del progetto di intercettare condizioni di declino e pericolo sempre più frequenti, sia di verificare il ruolo dello spazio aperto nella costruzione della città contemporanea. Attraverso questo scritto ci proponiamo di sollecitare una breve riflessione su un’idea di economia del paesaggio urbano resiliente. Un approccio sistemico al paesaggio ravvisato nell’esperienza di Olmsted e di Migge e ripreso e reinterpretato, più recentemente, a fronte delle circostanze attuali, da diversi paesaggisti contemporanei. Un approccio che, a nostro turno, abbiamo sperimentato in due occasioni progettuali svolte presso Enna bassa, e che nel proseguo dello scritto proveremo a commentare per trarne delle conclusioni.