La ricerca scientifica sui fondamenti epistemologici del pensiero matematico rappresenta, nel panorama della teorizzazione scientifica uno dei temi di maggiore interesse, sia per la definizione dei concetti matematici, sia per la specificazione cognitivo-simbolica che ne consegue. Una delle costanti del discorso in atto è rappresentata dalla dialettica che si instaura tra il “pensare” e il “conoscere” laddove il “pensare” diventa il substrato generativo della “conoscenza” e la “conoscenza” la base strutturale del “pensiero”. Ciò è vero sia nella strutturazione dei “concetti matematici di base” e sia nella strutturazione del “pensiero matematico”. In quest’ottica, si fa strada una nuova idea di Liceo, il Liceo Matematico, in cui l’apprendimento della matematica segue le indicazioni di un approccio autopoietico e generativo, più proteso verso l’acquisizione di capacità strategiche e di problem solving creativo. Dal punto di vista metodologico, un contributo notevole all’evoluzione del discorso in atto lo fornisce il Capability approach. In questo contesto, ogni “azione didattica” si trasforma in un atto di perturbazione, in grado di generare nuovi “oggetti” del sapere attraverso un processo autopoietico, ermeneutico-ideativo di nuovi mondi. Qui si mettono in atto due diverse forme di apprendimento (apprendimento intenzionale e apprendimento profondo) che interagiscono in maniera sinergica influenzandosi vicendevolmente in un’alternanza dialettica di didattiche lineari (oggetti del sapere) e di didattiche non lineari (processi ideativi). Si profila, dunque, l’esigenza di superare la dicotomia tra la cultura umanistica e la cultura scientifica all’interno di un pensiero critico in grado di cogliere la sintesi tra immaginazione e razionalità approdando a una terza cultura, intesa come azione strategica capace di assicurare pari dignità al sapere scientifico e a quello umanistico.

Un approccio all’epistemologia del pensiero matematico nell’intersezione Linguaggio/Comunicazione/Conoscenza nel Liceo Matematico

N. Pastena;
2021-01-01

Abstract

La ricerca scientifica sui fondamenti epistemologici del pensiero matematico rappresenta, nel panorama della teorizzazione scientifica uno dei temi di maggiore interesse, sia per la definizione dei concetti matematici, sia per la specificazione cognitivo-simbolica che ne consegue. Una delle costanti del discorso in atto è rappresentata dalla dialettica che si instaura tra il “pensare” e il “conoscere” laddove il “pensare” diventa il substrato generativo della “conoscenza” e la “conoscenza” la base strutturale del “pensiero”. Ciò è vero sia nella strutturazione dei “concetti matematici di base” e sia nella strutturazione del “pensiero matematico”. In quest’ottica, si fa strada una nuova idea di Liceo, il Liceo Matematico, in cui l’apprendimento della matematica segue le indicazioni di un approccio autopoietico e generativo, più proteso verso l’acquisizione di capacità strategiche e di problem solving creativo. Dal punto di vista metodologico, un contributo notevole all’evoluzione del discorso in atto lo fornisce il Capability approach. In questo contesto, ogni “azione didattica” si trasforma in un atto di perturbazione, in grado di generare nuovi “oggetti” del sapere attraverso un processo autopoietico, ermeneutico-ideativo di nuovi mondi. Qui si mettono in atto due diverse forme di apprendimento (apprendimento intenzionale e apprendimento profondo) che interagiscono in maniera sinergica influenzandosi vicendevolmente in un’alternanza dialettica di didattiche lineari (oggetti del sapere) e di didattiche non lineari (processi ideativi). Si profila, dunque, l’esigenza di superare la dicotomia tra la cultura umanistica e la cultura scientifica all’interno di un pensiero critico in grado di cogliere la sintesi tra immaginazione e razionalità approdando a una terza cultura, intesa come azione strategica capace di assicurare pari dignità al sapere scientifico e a quello umanistico.
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