Durante l’emergenza epidemiologica, il lavoro agile, anche detto smart working, introdotto nell’ordinamento italiano dalla l. n. 81 del 22 maggio 2017, ha assunto notevole centralità, configurandosi quale prima misura di sicurezza. Partendo da un’ampia riflessione sulle recenti novità normative in materia, si avrà modo di vedere come il lavoro agile se da un lato ha portato numerosi vantaggi e benefici economici e sociali ai datori di lavoro e ai lavoratori, dall’altro, ha posto numerose problematiche connesse alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. L’esperienza emergenziale costituisce un’opportunità di cambiamento per integrare e innovare la normativa sul lavoro agile, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le regole e gli istituti deputati a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, anche tenendo conto del recente riconoscimento del diritto alla disconnessione da parte del Parlamento Europeo, tramite la Risoluzione del 21 gennaio 2021, e del legislatore italiano, con la legge di conversione n. 61 del D.L. n. 30/2021.

Il lavoro agile e il diritto alla disconnessione anche alla luce della recente risoluzione del Parlamento UE

Giuseppe Berretta
2021-01-01

Abstract

Durante l’emergenza epidemiologica, il lavoro agile, anche detto smart working, introdotto nell’ordinamento italiano dalla l. n. 81 del 22 maggio 2017, ha assunto notevole centralità, configurandosi quale prima misura di sicurezza. Partendo da un’ampia riflessione sulle recenti novità normative in materia, si avrà modo di vedere come il lavoro agile se da un lato ha portato numerosi vantaggi e benefici economici e sociali ai datori di lavoro e ai lavoratori, dall’altro, ha posto numerose problematiche connesse alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. L’esperienza emergenziale costituisce un’opportunità di cambiamento per integrare e innovare la normativa sul lavoro agile, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le regole e gli istituti deputati a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, anche tenendo conto del recente riconoscimento del diritto alla disconnessione da parte del Parlamento Europeo, tramite la Risoluzione del 21 gennaio 2021, e del legislatore italiano, con la legge di conversione n. 61 del D.L. n. 30/2021.
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