Nel paper si propone un nuovo approccio alla rigenerazione del territorio attraverso la valorizzazione e riprogettazione -in termini resilienti- delle nuove orditure infrastrutturali che, prevedendo una modalità di fruizione compatibile con l’ecosistema attraversato, riesca a mettere a sistema anche il recupero delle reti infrastrutturali ferroviarie e stradali dismesse o sotto utilizzati. Molte di queste azioni sono già state intraprese e promosse nei territori del Sud Italia in cui sono presenti infrastrutture dismesse e paesaggi tipici a valenza identitaria e testimoniale, infatti nel biennio 2016/17, centotrentamila turisti hanno scelto i treni d’epoca di Fondazione FS Italiane per provare l’esperienza di viaggio lenta, scoprire luoghi ricchi di storia e cultura. Questi segmenti soft –che possono diventare le nuove trame di un paesaggio rigenerato ammagliando le aree interne- favoriscono la coesione territoriale poichè propongono flussi veicolari a basso traffico (minori 500 veic/giorno) che condividono l’infrastruttura con la mobilità ciclabile e pedonale e con sistemi di mobilità alternativa (percorsi stradali con soste presso case cantoniere, fari, stazioni recuperate). Inoltre stabiliranno una connessione completa con il territorio, con gli spazi pubblici restituiti e il restante sistema della mobilità di collegamento. Tale approccio è in linea con l’orientamento volto alla ri-densificazione e al recupero di aree urbane male utilizzate, alla loro accessibilità/valorizzazione senza prevedere ulteriore consumo di suolo.
Nuove orditure territoriali rigenerate per valorizzare il territorio
Fazia C
2018-01-01
Abstract
Nel paper si propone un nuovo approccio alla rigenerazione del territorio attraverso la valorizzazione e riprogettazione -in termini resilienti- delle nuove orditure infrastrutturali che, prevedendo una modalità di fruizione compatibile con l’ecosistema attraversato, riesca a mettere a sistema anche il recupero delle reti infrastrutturali ferroviarie e stradali dismesse o sotto utilizzati. Molte di queste azioni sono già state intraprese e promosse nei territori del Sud Italia in cui sono presenti infrastrutture dismesse e paesaggi tipici a valenza identitaria e testimoniale, infatti nel biennio 2016/17, centotrentamila turisti hanno scelto i treni d’epoca di Fondazione FS Italiane per provare l’esperienza di viaggio lenta, scoprire luoghi ricchi di storia e cultura. Questi segmenti soft –che possono diventare le nuove trame di un paesaggio rigenerato ammagliando le aree interne- favoriscono la coesione territoriale poichè propongono flussi veicolari a basso traffico (minori 500 veic/giorno) che condividono l’infrastruttura con la mobilità ciclabile e pedonale e con sistemi di mobilità alternativa (percorsi stradali con soste presso case cantoniere, fari, stazioni recuperate). Inoltre stabiliranno una connessione completa con il territorio, con gli spazi pubblici restituiti e il restante sistema della mobilità di collegamento. Tale approccio è in linea con l’orientamento volto alla ri-densificazione e al recupero di aree urbane male utilizzate, alla loro accessibilità/valorizzazione senza prevedere ulteriore consumo di suolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.