Qualche tempo fa, mi fu incaricato di svolgere un lavoro di ricerca e un programma didattico il cui titolo in italiano suonava pressoché così “Edifici Comparati”. Prego i lettori di voler indulgere con il sottoscritto per questo riferimento autobiografico che, immagino, possa risultare poco elegante: esso, tuttavia, è utile a definire il campo critico e teorico entro il quale mi muoverò. Anche perché quell’esperienza ridefinì il mio modo di vedere le architetture e comprendere, a partire da solide fondamenta, cosa poteva significare il termine lignaggio o, ancora, il termine genealogia applicato all’architettura. In particolar modo mi sembra che la parola lignaggio abbia un particolare fascino in quanto da un lato rimanda alla linea, alla discendenza da un sentire e da un fare comune –tema sul quale vorrò tornare alla fine delle mie riflessioni – dall’altro mi piace pensare, quasi forse inventando un’etimologia inesistente alla maniera di Varrone, che questa parola condivida la sua anima più profonda con la parola legno e con essa rimandi alla linfa vitale che in esso scorre. Ripercorrere parallelamente i processi progettuali di due studi di architettura, come ARX di Paolo Di Nardo e Simone Chietti e Heliopolis 21 di Alessandro Melis, Gianluigi Melis e Nicola Panizzi attraverso alcune delle loro opere, contribuisce, a mio modo di vedere, a definire anche se da lontano una sorta di araldica che questi architetti esprimono nelle loro architetture.
Il comune lignaggio/a ognun d’essi dal volto traspar. Riflessioni (empatiche) sulle opere di ARX e H21
Gianluca Burgio
2019-01-01
Abstract
Qualche tempo fa, mi fu incaricato di svolgere un lavoro di ricerca e un programma didattico il cui titolo in italiano suonava pressoché così “Edifici Comparati”. Prego i lettori di voler indulgere con il sottoscritto per questo riferimento autobiografico che, immagino, possa risultare poco elegante: esso, tuttavia, è utile a definire il campo critico e teorico entro il quale mi muoverò. Anche perché quell’esperienza ridefinì il mio modo di vedere le architetture e comprendere, a partire da solide fondamenta, cosa poteva significare il termine lignaggio o, ancora, il termine genealogia applicato all’architettura. In particolar modo mi sembra che la parola lignaggio abbia un particolare fascino in quanto da un lato rimanda alla linea, alla discendenza da un sentire e da un fare comune –tema sul quale vorrò tornare alla fine delle mie riflessioni – dall’altro mi piace pensare, quasi forse inventando un’etimologia inesistente alla maniera di Varrone, che questa parola condivida la sua anima più profonda con la parola legno e con essa rimandi alla linfa vitale che in esso scorre. Ripercorrere parallelamente i processi progettuali di due studi di architettura, come ARX di Paolo Di Nardo e Simone Chietti e Heliopolis 21 di Alessandro Melis, Gianluigi Melis e Nicola Panizzi attraverso alcune delle loro opere, contribuisce, a mio modo di vedere, a definire anche se da lontano una sorta di araldica che questi architetti esprimono nelle loro architetture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.