Il presente studio si concentra sulla letteratura concentrazionaria di scrittrici donne, proponendo un confronto tra le opere teatrali di Charlotte Delbo e di Germaine Tillion, entrambe resistenti francesi. Deportate a Birkenau, le due autrici scelgono il mezzo teatrale per restituire la brutalità dei campi di concentramento. Come emerge dall’analisi, se per Tillion le destinatarie sono le compagne di prigionia, alle quali la scrittrice fornisce un potente mezzo per sopravvivere nei campi, per Delbo l’obiettivo è di trasmettere la memoria delle vittime a coloro i quali non hanno conosciuto direttamente i crimini nazisti. Per entrambe, la letteratura diventa una forma ultima di resistenza.
«Survivre, notre ultime sabotage»: la deportazione femminile nelle pièces di Germaine Tillion e Charlotte Delbo
Antonietta Bivona
2022-01-01
Abstract
Il presente studio si concentra sulla letteratura concentrazionaria di scrittrici donne, proponendo un confronto tra le opere teatrali di Charlotte Delbo e di Germaine Tillion, entrambe resistenti francesi. Deportate a Birkenau, le due autrici scelgono il mezzo teatrale per restituire la brutalità dei campi di concentramento. Come emerge dall’analisi, se per Tillion le destinatarie sono le compagne di prigionia, alle quali la scrittrice fornisce un potente mezzo per sopravvivere nei campi, per Delbo l’obiettivo è di trasmettere la memoria delle vittime a coloro i quali non hanno conosciuto direttamente i crimini nazisti. Per entrambe, la letteratura diventa una forma ultima di resistenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.