L’articolo affronta il tema dell’educazione alla parità di genere analizzando le radici storiche e culturali degli stereotipi legati alla dicotomia maschile/femminile, che hanno prodotto nel tempo disuguaglianze e asimmetrie di potere. A partire da una riflessione critica sul “pensiero della differenza”, si evidenzia il ruolo che le istituzioni educative, in particolare la scuola, hanno avuto nella riproduzione di modelli patriarcali e di un linguaggio apparentemente neutro ma in realtà sessuato. Il contributo propone quindi un ripensamento pedagogico radicale, volto a decostruire tali stereotipi attraverso pratiche educative inclusive e trasformative. In particolare, viene valorizzato l’apprendimento basato sul gioco come strategia efficace per promuovere riflessioni critiche, stimolare la creatività e favorire l’esplorazione di identità e ruoli non normativi. Attività ludiche, giochi di ruolo e laboratori narrativi diventano strumenti pedagogici per contrastare l’eteronormatività dominante e aprire alla pluralità delle esperienze umane. L’articolo si conclude sottolineando l’urgenza di formare insegnanti consapevoli e capaci di sostenere un’educazione alle differenze che sia realmente emancipativa e rispettosa dell’autonomia dell’educando.
Contrastare gli stereotipi di genere: l’apprendimento basato sul gioco per educare alle differenze
Muscarà, Marinella
;Romano, Alessandro
;Giannone Antonio
2025-01-01
Abstract
L’articolo affronta il tema dell’educazione alla parità di genere analizzando le radici storiche e culturali degli stereotipi legati alla dicotomia maschile/femminile, che hanno prodotto nel tempo disuguaglianze e asimmetrie di potere. A partire da una riflessione critica sul “pensiero della differenza”, si evidenzia il ruolo che le istituzioni educative, in particolare la scuola, hanno avuto nella riproduzione di modelli patriarcali e di un linguaggio apparentemente neutro ma in realtà sessuato. Il contributo propone quindi un ripensamento pedagogico radicale, volto a decostruire tali stereotipi attraverso pratiche educative inclusive e trasformative. In particolare, viene valorizzato l’apprendimento basato sul gioco come strategia efficace per promuovere riflessioni critiche, stimolare la creatività e favorire l’esplorazione di identità e ruoli non normativi. Attività ludiche, giochi di ruolo e laboratori narrativi diventano strumenti pedagogici per contrastare l’eteronormatività dominante e aprire alla pluralità delle esperienze umane. L’articolo si conclude sottolineando l’urgenza di formare insegnanti consapevoli e capaci di sostenere un’educazione alle differenze che sia realmente emancipativa e rispettosa dell’autonomia dell’educando.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.