Il presente lavoro riporta i risultati di un’attività sperimentale, svolta presso il Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Università degli studi di Enna “Kore” (LISA), mirata alla valutazione delle efficienze di rimozione raggiungibili con un trattamento di desorbimento termico (DT) a basse temperature su sedimenti marini contaminati artificialmente da diesel. Il DT è stato simulato per mezzo di un impianto a scala di laboratorio, con l’obiettivo di ottimizzare la rimozione degli inquinanti organici recalcitranti, valutati tramite analisi della concentrazione residua dei TPH (Total Petroleum Hydrocarbons) sul sedimento, variando temperatura di trattamento e tempo di contatto matrice/sorgente di calore. Per completare le osservazioni sperimentali, a valle del trattamento, si è approntato un sistema di recupero sia per condensazione, sia per adsorbimento dei gas prodotti, che ha permesso di effettuare i bilanci di massa e valutare l’efficacia di rimozione dei Composti Organici Volatili (COV) trasportati dal flusso di gas inerte. Le elevate efficienze ottenute nelle prove di DT (rendimenti di rimozione superiori al 99%) hanno permesso di bonificare i sedimenti marini contaminati (con concentrazioni iniziali di TPH variabili tra circa 1350 e 35000 mg/kgSS) rispettando in tutte le condizioni di lavoro i limiti imposti dalla normativa vigente per l’uso di tali residui in campo “commerciale e industriale” o “verde pubblico, privato e residenziale”.

Desorbimento termico a basse temperature di sedimenti marini contaminati: valutazioni operative e gestionali

E. Licitra;M. Volpe;A. Messineo;G. Di Bella
2025-01-01

Abstract

Il presente lavoro riporta i risultati di un’attività sperimentale, svolta presso il Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Università degli studi di Enna “Kore” (LISA), mirata alla valutazione delle efficienze di rimozione raggiungibili con un trattamento di desorbimento termico (DT) a basse temperature su sedimenti marini contaminati artificialmente da diesel. Il DT è stato simulato per mezzo di un impianto a scala di laboratorio, con l’obiettivo di ottimizzare la rimozione degli inquinanti organici recalcitranti, valutati tramite analisi della concentrazione residua dei TPH (Total Petroleum Hydrocarbons) sul sedimento, variando temperatura di trattamento e tempo di contatto matrice/sorgente di calore. Per completare le osservazioni sperimentali, a valle del trattamento, si è approntato un sistema di recupero sia per condensazione, sia per adsorbimento dei gas prodotti, che ha permesso di effettuare i bilanci di massa e valutare l’efficacia di rimozione dei Composti Organici Volatili (COV) trasportati dal flusso di gas inerte. Le elevate efficienze ottenute nelle prove di DT (rendimenti di rimozione superiori al 99%) hanno permesso di bonificare i sedimenti marini contaminati (con concentrazioni iniziali di TPH variabili tra circa 1350 e 35000 mg/kgSS) rispettando in tutte le condizioni di lavoro i limiti imposti dalla normativa vigente per l’uso di tali residui in campo “commerciale e industriale” o “verde pubblico, privato e residenziale”.
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