Lo studio esplora l'impatto della drammaturgia classica in Africa, attraverso un momento paradigmatico: The Gods are not to Blame (Gli dei non vanno maledetti, 1969) di Emmanuel Gladstone Rotimi, riscrittura dell'Edipo re sofocleo. Attraverso la reinterpretazione di un testo canonico della cultura occidentale, l'autore ha cercato di presentare, rappresentare, definire ed esplorare la storia e l'identità del proprio paese, la Nigeria, e della propria etnia, gli Yoruba. Il mito greco viene ridiscusso all'interno di una cornice dualistica, contemporaneamente postcoloniale e indigena, che ne permea gli stratagemmi, lo stile e i contenuti, fondendosi in una sintesi di protesta e imitazione, in una mescolanza di rivolta e conciliazione. D’altronde, la storia del rapporto tra l’Europa e l’Africa è tragicamente segnata da episodi di sofferenza, oppressione e razzismo. L’analisi condotta si dispiega attraversa una serrata comparazione, a tratti filologica, tra i due drammi, nel tentativo di evidenziarne e motivarne analogie e incongruenze. Il risultato di questa meticolosa ricognizione critica ci conduce verso un prodotto ibrido che non mistifica o neglige la sacralità classica, ma ne divelte le porte del tempio in modo tale che al suo interno si crei lo spazio per altre forme di esperienza e nuovi timbri di voce.
La tragedia greca in Africa: l'Edipo re di Ola Rotimi
LA MANTIA, FABIO
2010-01-01
Abstract
Lo studio esplora l'impatto della drammaturgia classica in Africa, attraverso un momento paradigmatico: The Gods are not to Blame (Gli dei non vanno maledetti, 1969) di Emmanuel Gladstone Rotimi, riscrittura dell'Edipo re sofocleo. Attraverso la reinterpretazione di un testo canonico della cultura occidentale, l'autore ha cercato di presentare, rappresentare, definire ed esplorare la storia e l'identità del proprio paese, la Nigeria, e della propria etnia, gli Yoruba. Il mito greco viene ridiscusso all'interno di una cornice dualistica, contemporaneamente postcoloniale e indigena, che ne permea gli stratagemmi, lo stile e i contenuti, fondendosi in una sintesi di protesta e imitazione, in una mescolanza di rivolta e conciliazione. D’altronde, la storia del rapporto tra l’Europa e l’Africa è tragicamente segnata da episodi di sofferenza, oppressione e razzismo. L’analisi condotta si dispiega attraversa una serrata comparazione, a tratti filologica, tra i due drammi, nel tentativo di evidenziarne e motivarne analogie e incongruenze. Il risultato di questa meticolosa ricognizione critica ci conduce verso un prodotto ibrido che non mistifica o neglige la sacralità classica, ma ne divelte le porte del tempio in modo tale che al suo interno si crei lo spazio per altre forme di esperienza e nuovi timbri di voce.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.