La scuola in quanto agenzia formativa più importante edifica dei percorsi finalizzati allo sviluppo delle potenzialità intellettive del capitale umano con cui si trova ad interagire. La sua attività complementare è poi quella di stimolare la crescita delle capacità socio-relazionali dei giovani. Essa nei territori marginali della società, si trova a confrontarsi non soltanto con un retroterra valoriale e socio-culturale dei suoi utenti scarsamente sviluppato ma talvolta anche negativo tendente verso l’illegalità. Essa si trova in difficoltà nel realizzare percorsi formativi positivi che siano efficaci nel colmare tutte queste lacune. In questo caso specifico anziché intervenire positivamente su situazioni già precarie di base e costituire un occasione per lo sviluppo della mobilità sociale, non fa altro che registrare le diseguaglianze che contraddistinguono i frequentanti: i quali si presentano all’ingresso con biografie difficili, improntate su valori negativi, derivanti da reti sociali e familiari (Donati; 2003) con cui sono stati in contatto fino al momento di ingressoIl capitale sociale (Bourdieu, 1980; Coleman, 1988 e 1990; Mutti, 1998; Portes e Landolt, 1996) di un individuo è costituito dalla famiglia di appartenenza, dalle agenzie di socializzazione e dalle reti extra-familiari con le quali ci si trova ad interagire, reti di relazioni formali e informali. Esso influisce sul successo o sull’insuccesso del percorso formativo intrapreso dal giovane e, di conseguenza, anche sulla riuscita nella professione e sull’ipotesi di un inserimento adeguato nella societàIn questa sede mi propongo di approfondire la questione relativa al il rapporto fra il capitale sociale della scuola e le transizioni biografiche dei giovani provenienti da contesti sociali marginali. Le piste interpretative del fenomeno partono dall’analisi della letteratura sociologica esistente che si è occupata di approfondire la questione restituendo prospettive non sempre risolutive: le quali consentono di comprendere pienamente il ruolo della scuola nella società: il quando e il come la scuola è in grado di produrre esiti positivi nei percorsi di vita di giovani che si trovano ad affrontare scelte difficili oppure dopo un abbandono scolastico si opta per un reinvestimento nell’apprendimento istituzionale.
CAPITALE SOCIALE GIOVANILE TRA SCUOLA E TRANSIZIONI BIOGRAFICHE NEI QUARTIERI A RISCHIO
TALLARITA, LOREDANA
2008-01-01
Abstract
La scuola in quanto agenzia formativa più importante edifica dei percorsi finalizzati allo sviluppo delle potenzialità intellettive del capitale umano con cui si trova ad interagire. La sua attività complementare è poi quella di stimolare la crescita delle capacità socio-relazionali dei giovani. Essa nei territori marginali della società, si trova a confrontarsi non soltanto con un retroterra valoriale e socio-culturale dei suoi utenti scarsamente sviluppato ma talvolta anche negativo tendente verso l’illegalità. Essa si trova in difficoltà nel realizzare percorsi formativi positivi che siano efficaci nel colmare tutte queste lacune. In questo caso specifico anziché intervenire positivamente su situazioni già precarie di base e costituire un occasione per lo sviluppo della mobilità sociale, non fa altro che registrare le diseguaglianze che contraddistinguono i frequentanti: i quali si presentano all’ingresso con biografie difficili, improntate su valori negativi, derivanti da reti sociali e familiari (Donati; 2003) con cui sono stati in contatto fino al momento di ingressoIl capitale sociale (Bourdieu, 1980; Coleman, 1988 e 1990; Mutti, 1998; Portes e Landolt, 1996) di un individuo è costituito dalla famiglia di appartenenza, dalle agenzie di socializzazione e dalle reti extra-familiari con le quali ci si trova ad interagire, reti di relazioni formali e informali. Esso influisce sul successo o sull’insuccesso del percorso formativo intrapreso dal giovane e, di conseguenza, anche sulla riuscita nella professione e sull’ipotesi di un inserimento adeguato nella societàIn questa sede mi propongo di approfondire la questione relativa al il rapporto fra il capitale sociale della scuola e le transizioni biografiche dei giovani provenienti da contesti sociali marginali. Le piste interpretative del fenomeno partono dall’analisi della letteratura sociologica esistente che si è occupata di approfondire la questione restituendo prospettive non sempre risolutive: le quali consentono di comprendere pienamente il ruolo della scuola nella società: il quando e il come la scuola è in grado di produrre esiti positivi nei percorsi di vita di giovani che si trovano ad affrontare scelte difficili oppure dopo un abbandono scolastico si opta per un reinvestimento nell’apprendimento istituzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.