La presenza di torrenti ricchi d’acqua, per alcuni tratti persino navigabili in epoca classica, ha permesso che fin dal XIV secolo si sviluppasse, nel territorio di Piazza Armerina, un rilevante ciclo produttivo legato principalmente alla macinazione del grano. Numerosi mulini e paratori furono costruiti lungo il primo tratto del bacino del fiume Gela, dando vita ad una rete di grande rilevanza economica nei territori di Piazza, Mazzarino e Gela. La tutela di questo patrimonio, testimonianza della società siciliana pre-industriale, non può prescindere dalla costituzione di un completo quadro conoscitivo da cui far scaturire proposte progettuali di restauro conservativo e di ri-funzionalizzazione. Avvicinare e stimolare interesse verso questo contesto produttivo non più funzionante, celato e poco noto persino alla comunità locale, introduce alla sua corretta ed efficace valorizzazione. Tale scopo impone l’avvio di processi di rivalutazione che, con spirito moderno e scientifico e sulla base di un attento vaglio critico, possano essere rievocativi di un’identità culturale perduta. L’obiettivo da tener presente è quello di rielaborare codici visivi e culturali, interpretare forme e significati, sviluppando vocabolari grafici che possano servire a orientarsi, ad animare e a decodificare i luoghi in esame; in linea con le più recenti dinamiche divulgative impiegate nel campo dei beni culturali. Contestualmente è altrettanto importante promuovere il dialogo tra istituzioni, opinione pubblica e genius loci, al fine di entrare in relazione con l’identità del luogo, conferendogli visibilità e futuro.
Le vie dell'acqua di Piazza Armerina (Enna). Analisi delle dinamiche di conoscenza, restauro e valorizzazione.
FAUZIA, LUCA RENATO
2014-01-01
Abstract
La presenza di torrenti ricchi d’acqua, per alcuni tratti persino navigabili in epoca classica, ha permesso che fin dal XIV secolo si sviluppasse, nel territorio di Piazza Armerina, un rilevante ciclo produttivo legato principalmente alla macinazione del grano. Numerosi mulini e paratori furono costruiti lungo il primo tratto del bacino del fiume Gela, dando vita ad una rete di grande rilevanza economica nei territori di Piazza, Mazzarino e Gela. La tutela di questo patrimonio, testimonianza della società siciliana pre-industriale, non può prescindere dalla costituzione di un completo quadro conoscitivo da cui far scaturire proposte progettuali di restauro conservativo e di ri-funzionalizzazione. Avvicinare e stimolare interesse verso questo contesto produttivo non più funzionante, celato e poco noto persino alla comunità locale, introduce alla sua corretta ed efficace valorizzazione. Tale scopo impone l’avvio di processi di rivalutazione che, con spirito moderno e scientifico e sulla base di un attento vaglio critico, possano essere rievocativi di un’identità culturale perduta. L’obiettivo da tener presente è quello di rielaborare codici visivi e culturali, interpretare forme e significati, sviluppando vocabolari grafici che possano servire a orientarsi, ad animare e a decodificare i luoghi in esame; in linea con le più recenti dinamiche divulgative impiegate nel campo dei beni culturali. Contestualmente è altrettanto importante promuovere il dialogo tra istituzioni, opinione pubblica e genius loci, al fine di entrare in relazione con l’identità del luogo, conferendogli visibilità e futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.