Il fenomeno delle migrazioni internazionali è oramai divenuto un fenomeno strutturale e globale e ha raggiunto dimensioni significative. Secondo le stime ILO (2014), sarebbero 232 milioni i migranti in tutto il mondo e la forza lavoro straniera rappresenta circa il 3% dell’intera forza lavoro mondiale. Nell’area OCSE, il flusso di immigrazione internazionale ha raggiunto elevati livelli nel 2010 seguendo un trend non constante: si sono, infatti, alternati dati in crescita nel 2007 seguiti da una leggera diminuzione negli anni 2008-2009, in risposta alla crisi globale, e il 2012 ha, invece, registrato una certa stabilità (Rapporto OCSE, 2013). L’Europa si conferma come l’area di maggiore presenza straniera: nel 2012 il flusso di migranti nell’Unione Europea ammontava a circa 3,1 milioni, di cui quasi il 41% proveniente da paesi extracomunitari, quasi il 33% da cittadini di un altro Stato della UE ed il 26% è rappresentato dal rimpatrio di cittadini di uno Stato della UE nel proprio paese d’origine. Rispetto ai flussi in ingresso, l’Italia si colloca, con 351 mila ingressi, al terzo posto dopo la Germania (592) e Regno Unito (498 mila) e prima della Francia (327 mila) e della Spagna (304 mila). (Ministero del Lavoro, Terzo Rapporto Annuale, 2013). Secondo i dati dei rapporti annuali internazionali, un elemento che accomuna molti paesi di destinazione è la riduzione dei flussi migratori dopo il 2007. Per l’Italia ciò si verifica per i flussi in ingresso dei cittadini della UE e solo nel 2011-12 per i flussi Extra UE. Inoltre, emerge anche che il fenomeno delle migrazioni internazionali sta assumendo dinamiche territoriali e tendenze regionali diverse tra loro per i caratteri degli arrivi e per le caratteristiche del contesto di inserimento. (OECD, 2013). Questo lavoro si propone di analizzare le principali caratteristiche delle migrazioni internazionali verso l’Italia e nell’area dei paesi OCSE. Rispetto al resto d’Europa, l’Italia presenta delle peculiarità: i diversi progetti migratori, i diversi paesi di provenienza, l'elevata eterogeneità territoriale, il ruolo dei network ecc. Tutto ciò rende l’analisi dell’evoluzione del fenomeno dell’immigrazione particolarmente interessante permettendo così di individuare potenzialità e criticità cruciali per l’integrazione e lo sviluppo socioeconomico. Il lavoro si articola come segue: la sezione 2 discute alcune teorie alla base dei flussi migratori e i risultati dei principali contributi empirici; la sezione 3 presenta un’analisi dei dati sulla presenza degli immigrati nei paesi OCSE. La sezione 4 discute il fenomeno dell’immigrazione in Italia. Infine, la Sezione 5 presenta le conclusioni.
Migrazioni internazionali e crisi: analisi dei flussi nell’area OCSE e in Italia.
TALAMO, GIUSEPPINA
2015-01-01
Abstract
Il fenomeno delle migrazioni internazionali è oramai divenuto un fenomeno strutturale e globale e ha raggiunto dimensioni significative. Secondo le stime ILO (2014), sarebbero 232 milioni i migranti in tutto il mondo e la forza lavoro straniera rappresenta circa il 3% dell’intera forza lavoro mondiale. Nell’area OCSE, il flusso di immigrazione internazionale ha raggiunto elevati livelli nel 2010 seguendo un trend non constante: si sono, infatti, alternati dati in crescita nel 2007 seguiti da una leggera diminuzione negli anni 2008-2009, in risposta alla crisi globale, e il 2012 ha, invece, registrato una certa stabilità (Rapporto OCSE, 2013). L’Europa si conferma come l’area di maggiore presenza straniera: nel 2012 il flusso di migranti nell’Unione Europea ammontava a circa 3,1 milioni, di cui quasi il 41% proveniente da paesi extracomunitari, quasi il 33% da cittadini di un altro Stato della UE ed il 26% è rappresentato dal rimpatrio di cittadini di uno Stato della UE nel proprio paese d’origine. Rispetto ai flussi in ingresso, l’Italia si colloca, con 351 mila ingressi, al terzo posto dopo la Germania (592) e Regno Unito (498 mila) e prima della Francia (327 mila) e della Spagna (304 mila). (Ministero del Lavoro, Terzo Rapporto Annuale, 2013). Secondo i dati dei rapporti annuali internazionali, un elemento che accomuna molti paesi di destinazione è la riduzione dei flussi migratori dopo il 2007. Per l’Italia ciò si verifica per i flussi in ingresso dei cittadini della UE e solo nel 2011-12 per i flussi Extra UE. Inoltre, emerge anche che il fenomeno delle migrazioni internazionali sta assumendo dinamiche territoriali e tendenze regionali diverse tra loro per i caratteri degli arrivi e per le caratteristiche del contesto di inserimento. (OECD, 2013). Questo lavoro si propone di analizzare le principali caratteristiche delle migrazioni internazionali verso l’Italia e nell’area dei paesi OCSE. Rispetto al resto d’Europa, l’Italia presenta delle peculiarità: i diversi progetti migratori, i diversi paesi di provenienza, l'elevata eterogeneità territoriale, il ruolo dei network ecc. Tutto ciò rende l’analisi dell’evoluzione del fenomeno dell’immigrazione particolarmente interessante permettendo così di individuare potenzialità e criticità cruciali per l’integrazione e lo sviluppo socioeconomico. Il lavoro si articola come segue: la sezione 2 discute alcune teorie alla base dei flussi migratori e i risultati dei principali contributi empirici; la sezione 3 presenta un’analisi dei dati sulla presenza degli immigrati nei paesi OCSE. La sezione 4 discute il fenomeno dell’immigrazione in Italia. Infine, la Sezione 5 presenta le conclusioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.