L’identificazione della plusdotazione mentale richiede un ampio processo di assessment al fine di indagare non solo il Quoziente Intellettivo (QI) ma anche altre componenti o caratteristiche associate alle abilità eccezionali. A tal fine, le valutazioni fornite dai genitori e dagli insegnanti possono essere un valido supporto al processo di identificazione della plusdotazione, in quanto possono fornire delle informazioni utili sulle abilità dei bambini che potrebbero non essere identificate utilizzando prevalentemente i test di valutazione del QI. Pertanto, l’obiettivo del presente studio è quello di tradurre e validare nel contesto italiano la checklist sulla plusdotazione mentale (CPM) di Sommer, Fink e Neubauer (2008), sia nella versione per gli insegnanti che per i genitori. Lo studio si articola in due fasi. Nella prima fase è stata esplorata la struttura fattoriale dello strumento, analizzandone le principali proprietà psicometriche, su un campione di 392 genitori e 136 insegnanti. Ai bambini (N=570; 50.7% femmine, età media 9.20 anni), invece, sono state somministrate le Matrici Progressive Colorate per la valutazione del QI e la scala SDAI per la valutazione della disattenzione. Nella seconda fase, invece, sono state indagate le differenze tra i bambini plusdotati (N=31) e i bambini normodotati (N=31) nelle valutazioni fornite dagli insegnanti e dai genitori. I risultati ottenuti indicano che lo strumento possiede delle buone caratteristiche psicometriche (affidabilità e validità di costrutto) che lo rendono applicabile nel contesto italiano. Inoltre, dall’analisi delle differenze di gruppo è emerso che i bambini plusdotati ottengono, dagli insegnanti e dai genitori, una valutazione più alta circa le loro abilità rispetto ai bambini normodotati. Questi risultati confermano l’utilità delle valutazioni di entrambe le figure educative per l’identificazione della plusdotazione.

Identificare la plusdotazione mentale: proprietà psicometriche della CPM

Buzzai C.;
2017-01-01

Abstract

L’identificazione della plusdotazione mentale richiede un ampio processo di assessment al fine di indagare non solo il Quoziente Intellettivo (QI) ma anche altre componenti o caratteristiche associate alle abilità eccezionali. A tal fine, le valutazioni fornite dai genitori e dagli insegnanti possono essere un valido supporto al processo di identificazione della plusdotazione, in quanto possono fornire delle informazioni utili sulle abilità dei bambini che potrebbero non essere identificate utilizzando prevalentemente i test di valutazione del QI. Pertanto, l’obiettivo del presente studio è quello di tradurre e validare nel contesto italiano la checklist sulla plusdotazione mentale (CPM) di Sommer, Fink e Neubauer (2008), sia nella versione per gli insegnanti che per i genitori. Lo studio si articola in due fasi. Nella prima fase è stata esplorata la struttura fattoriale dello strumento, analizzandone le principali proprietà psicometriche, su un campione di 392 genitori e 136 insegnanti. Ai bambini (N=570; 50.7% femmine, età media 9.20 anni), invece, sono state somministrate le Matrici Progressive Colorate per la valutazione del QI e la scala SDAI per la valutazione della disattenzione. Nella seconda fase, invece, sono state indagate le differenze tra i bambini plusdotati (N=31) e i bambini normodotati (N=31) nelle valutazioni fornite dagli insegnanti e dai genitori. I risultati ottenuti indicano che lo strumento possiede delle buone caratteristiche psicometriche (affidabilità e validità di costrutto) che lo rendono applicabile nel contesto italiano. Inoltre, dall’analisi delle differenze di gruppo è emerso che i bambini plusdotati ottengono, dagli insegnanti e dai genitori, una valutazione più alta circa le loro abilità rispetto ai bambini normodotati. Questi risultati confermano l’utilità delle valutazioni di entrambe le figure educative per l’identificazione della plusdotazione.
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