Introduzione. Diversi studi (Duckworth & Seligman, 2005; Di Giunta et al., 2013) hanno indagato il ruolo della personalità e dell’autoefficacia sul rendimento scolastico, analizzando, inoltre, le conseguenze psicologiche implicate. E’ stato evidenziato (Weinstock & Whisman, 2006) come il reiterarsi delle esperienze di fallimento scolastico possa condurre gli adolescenti verso psicopatologie come la depressione. Tuttavia, è stato poco approfondito il ruolo dell’impotenza appresa (Seligman & Maier, 1967) sull’instaurarsi di problematiche psicologiche più gravi. L'obiettivo del presente lavoro è indagare la relazione tra i tratti di personalità, le credenze di autoefficacia e il comportamento helpless. Metodo. Hanno partecipato196 studenti suddivisi in due gruppi di età: 11-12 anni (N = 103, M = 11.41, SD = .49) e 13 -14 anni (N=93, M= 13.13, DS= .45). Sono stati somministrati il Big Five Questionnaire Children (Barbaranelli et al., 1998), il Learned Helplessness Questionnaire (Sorrenti et al., under review), Quanta fiducia ho in me? (Soresi e Nota, 2000). Risultati. La MANOVA ha evidenziato che gli studenti di età superiore ottengono punteggi più alti sia nella scala della learned helplessness sia nell’instabilità emotiva rispetto agli studenti più giovani, così come confermato dalla letteratura. La regressione gerarchica ha evidenziato che sono predittori negativi del comportamento helpless le credenze di autoefficacia nei confronti delle proprie possibilità di gestire situazioni impegnative (β = -.47) e alcuni tratti di personalità come la coscienziosità (β = -.26) e l’apertura mentale (β = -.23), mentre l’instabilità emotiva risulta essere predittore positivo del comportamento helpless (β = .17). Conclusioni. I risultati confermano l’utilità di indagare, in ottica predittiva, i fattori predittivi dell’impotenza appresa allo scopo di inibire l’insorgenza di disturbi psicologici gravi nelle successive fasi di sviluppo.

RENDIMENTO SCOLASTICO E TRATTI DI PERSONALITÀ: QUALE RELAZIONE?

Buzzai C.
2014-01-01

Abstract

Introduzione. Diversi studi (Duckworth & Seligman, 2005; Di Giunta et al., 2013) hanno indagato il ruolo della personalità e dell’autoefficacia sul rendimento scolastico, analizzando, inoltre, le conseguenze psicologiche implicate. E’ stato evidenziato (Weinstock & Whisman, 2006) come il reiterarsi delle esperienze di fallimento scolastico possa condurre gli adolescenti verso psicopatologie come la depressione. Tuttavia, è stato poco approfondito il ruolo dell’impotenza appresa (Seligman & Maier, 1967) sull’instaurarsi di problematiche psicologiche più gravi. L'obiettivo del presente lavoro è indagare la relazione tra i tratti di personalità, le credenze di autoefficacia e il comportamento helpless. Metodo. Hanno partecipato196 studenti suddivisi in due gruppi di età: 11-12 anni (N = 103, M = 11.41, SD = .49) e 13 -14 anni (N=93, M= 13.13, DS= .45). Sono stati somministrati il Big Five Questionnaire Children (Barbaranelli et al., 1998), il Learned Helplessness Questionnaire (Sorrenti et al., under review), Quanta fiducia ho in me? (Soresi e Nota, 2000). Risultati. La MANOVA ha evidenziato che gli studenti di età superiore ottengono punteggi più alti sia nella scala della learned helplessness sia nell’instabilità emotiva rispetto agli studenti più giovani, così come confermato dalla letteratura. La regressione gerarchica ha evidenziato che sono predittori negativi del comportamento helpless le credenze di autoefficacia nei confronti delle proprie possibilità di gestire situazioni impegnative (β = -.47) e alcuni tratti di personalità come la coscienziosità (β = -.26) e l’apertura mentale (β = -.23), mentre l’instabilità emotiva risulta essere predittore positivo del comportamento helpless (β = .17). Conclusioni. I risultati confermano l’utilità di indagare, in ottica predittiva, i fattori predittivi dell’impotenza appresa allo scopo di inibire l’insorgenza di disturbi psicologici gravi nelle successive fasi di sviluppo.
2014
9788868222062
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