La Corte di Cassazione riafferma, nel solco dell’orientamento maggioritario della giurisprudenza di legittimità, l’esigenza che il potere discrezionale sia esercitato alla luce dei parametri di razionalità, economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, declinazioni del principio di rango costituzionale del “buon andamento”, sancito dall’art. 97, comma 2, Cost. A corredo, precisa come la mancata considerazione di detti canoni nella ponderazione di interessi che caratterizza la discrezionalità amministrativa si traduca in un vizio non attinente al merito, bensì alla legittimità dell’atto, le cui conseguenze dannose sono conoscibili dalla giurisdizione erariale.
La maschera della discrezionalità: sull'esercizio costituzionalmente disorientato del potere discrezionale
Fratto Rosi Grippaudo E
2018-01-01
Abstract
La Corte di Cassazione riafferma, nel solco dell’orientamento maggioritario della giurisprudenza di legittimità, l’esigenza che il potere discrezionale sia esercitato alla luce dei parametri di razionalità, economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, declinazioni del principio di rango costituzionale del “buon andamento”, sancito dall’art. 97, comma 2, Cost. A corredo, precisa come la mancata considerazione di detti canoni nella ponderazione di interessi che caratterizza la discrezionalità amministrativa si traduca in un vizio non attinente al merito, bensì alla legittimità dell’atto, le cui conseguenze dannose sono conoscibili dalla giurisdizione erariale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.