A story telling on motor education can be an idea to make the activities moreinteresting. We wonder whether this methodology might be useful to moti-vate children to physical activity and make the activities more vigorous. A re-search is carried out in a kindergarten, involving 71 children aged 4 and 95children aged 5, who are divided into groups. Each group experiments witha different situation, in which it has to perform a motor task (running in theform of an 8-shaped figure) with a story telling or not. Pre-tests are carriedout at the beginning of the activities and post-tests at the end of 10 structuredmotor activity sessions. A stopwatch measures the running speed of theroute in groups that have a background history and those that do not. Twotabs are then used to qualitatively investigate the “perception of motor com-petence” and the “enjoiment-fun” experienced during the task. The resultsshow that the storytelling is very motivating and allows a significant improve-ment of the execution time for 4-year-old children. From a qualitative pointof view, the children who have made the route with the background storyacquire a mental representation (map) of the route and are able to rememberand explain the route taken, also showing spatial orientation. There is no re-lationship between the children’s perception of motor competence and theirreal motor competence. The storytelling can be a useful tool for motor ed-ucation

Una storia di sfondo all’educazione motoria può essere un’idea per renderele attività più interessanti. Ci si chiede se questa metodologia possa essereutile per motivare i bambini/e all’attività fisica e rendere le attività più vigo-rose. Viene realizzata una ricerca in una scuola dell’infanzia, con il coinvol-gimento di 71 bambini/e di 4 anni e di 95 di 5 anni, che vengono suddivisi ingruppi. Ogni gruppetto prova una situazione sperimentale diversa, nellaquale si trova ad eseguire un compito motorio (correre formando una figuraa forma di 8) con una storia di sfondo o meno. Vengono realizzati dei pre-test all’inizio delle attività e dei post-test al termine di 10 incontri di attivitàmotoria strutturata. Viene misurata con un cronometro la velocità di esecu-Patrizia TortellaLibera Università di Bolzano – patrizia.tortella@unibz.it Patrizia Tortella1. La motricità ecologicaLa visione ecologica, come abitudine a ragionare in una logica di continuità uomo-natura-cultura ci propone un pensiero in grado di connettere e collegare diffe-renze e destini di tutti gli esseri viventi e non viventi (Frabboni, 2014). Ecologiasignifica “studio della vita”, della relazione con organismi e ambiente (oikos-casa,logos-discorso) e l’ecopedagogia rappresenta la riflessione-azione sulle possibilitàdi apprendimento da esperienze e contesti naturali e costruiti dall’uomo. L’obiet-tivo è di pensare a forme di “coappartenenza” e “convivialità” tra tutti gli esseri ei sistemi viventi (Illich, 2013). Azione diretta e immaginazione permettono al bam-bino e alla bambina di maturare una sensibilità etico-civile per la salvaguardiadell’ambiente sociale e naturale in cui vive. Nell’ambito dell’educazione motoria la visione ecologica può dare luogo alla“motricità ecologica” (Tortella, 2019), che nello specifico significa il passaggio dalla“possibilità di azione” all’azione reale nel mondo, con l’obiettivo di promuoveresviluppo di competenze motorie e cognitive.K. Newell (1986) nella sua Teoria Ecologica considera apprendimento e svi-luppo strettamente correlati con vincoli e risorse dell’ambiente fisico (tempera-tura, caratteristiche naturali, ecc.) e contestuale umano (vincoli sociali, economici,culturali, ecc.) con vincoli e risorse personali, come ad esempio la struttura cor-porea, la motivazione, i valori, con vincoli e risorse date dal tipo di compito ri-chiesto (difficoltà legate al compito, supporto, ecc.) 377zione del percorso nei gruppi che hanno una storia di sfondo e di quelli chenon l’hanno. Vengono poi utilizzate due schede per indagare dal punto divista qualitativo la “percezione di competenza motoria” e l’”enjoiment-di-vertimento” provato durante il compito. I risultati evidenziano che la storiadi sfondo è molto motivante e permette un miglioramento significativo deitempi di esecuzione per i bambini/e di 4 anni. Dal punto di vista qualitativoi bambini/e che hanno effettuato il percorso con la storia di sfondo acquisi-scono una rappresentazione (mappa) mentale del percorso e sono in gradodi ricordare e spiegare il percorso effettuato, manifestando anche orienta-mento spaziale. Non vi è nessuna relazione tra la percezione di competenzamotoria dei bambini/e e la loro reale competenza motoria. La storia di sfondopuò essere un utile strumento anche per l’educazione motoria.

Una storia di sfondo all’educazione motoria contribuisce a motivare i bambini della scuola dell’infanzia all’attività fisica = A storytelling in motor education contributes to motivate kindergarten children to physical activity

Tortella P
2020-01-01

Abstract

A story telling on motor education can be an idea to make the activities moreinteresting. We wonder whether this methodology might be useful to moti-vate children to physical activity and make the activities more vigorous. A re-search is carried out in a kindergarten, involving 71 children aged 4 and 95children aged 5, who are divided into groups. Each group experiments witha different situation, in which it has to perform a motor task (running in theform of an 8-shaped figure) with a story telling or not. Pre-tests are carriedout at the beginning of the activities and post-tests at the end of 10 structuredmotor activity sessions. A stopwatch measures the running speed of theroute in groups that have a background history and those that do not. Twotabs are then used to qualitatively investigate the “perception of motor com-petence” and the “enjoiment-fun” experienced during the task. The resultsshow that the storytelling is very motivating and allows a significant improve-ment of the execution time for 4-year-old children. From a qualitative pointof view, the children who have made the route with the background storyacquire a mental representation (map) of the route and are able to rememberand explain the route taken, also showing spatial orientation. There is no re-lationship between the children’s perception of motor competence and theirreal motor competence. The storytelling can be a useful tool for motor ed-ucation
2020
Una storia di sfondo all’educazione motoria può essere un’idea per renderele attività più interessanti. Ci si chiede se questa metodologia possa essereutile per motivare i bambini/e all’attività fisica e rendere le attività più vigo-rose. Viene realizzata una ricerca in una scuola dell’infanzia, con il coinvol-gimento di 71 bambini/e di 4 anni e di 95 di 5 anni, che vengono suddivisi ingruppi. Ogni gruppetto prova una situazione sperimentale diversa, nellaquale si trova ad eseguire un compito motorio (correre formando una figuraa forma di 8) con una storia di sfondo o meno. Vengono realizzati dei pre-test all’inizio delle attività e dei post-test al termine di 10 incontri di attivitàmotoria strutturata. Viene misurata con un cronometro la velocità di esecu-Patrizia TortellaLibera Università di Bolzano – patrizia.tortella@unibz.it Patrizia Tortella1. La motricità ecologicaLa visione ecologica, come abitudine a ragionare in una logica di continuità uomo-natura-cultura ci propone un pensiero in grado di connettere e collegare diffe-renze e destini di tutti gli esseri viventi e non viventi (Frabboni, 2014). Ecologiasignifica “studio della vita”, della relazione con organismi e ambiente (oikos-casa,logos-discorso) e l’ecopedagogia rappresenta la riflessione-azione sulle possibilitàdi apprendimento da esperienze e contesti naturali e costruiti dall’uomo. L’obiet-tivo è di pensare a forme di “coappartenenza” e “convivialità” tra tutti gli esseri ei sistemi viventi (Illich, 2013). Azione diretta e immaginazione permettono al bam-bino e alla bambina di maturare una sensibilità etico-civile per la salvaguardiadell’ambiente sociale e naturale in cui vive. Nell’ambito dell’educazione motoria la visione ecologica può dare luogo alla“motricità ecologica” (Tortella, 2019), che nello specifico significa il passaggio dalla“possibilità di azione” all’azione reale nel mondo, con l’obiettivo di promuoveresviluppo di competenze motorie e cognitive.K. Newell (1986) nella sua Teoria Ecologica considera apprendimento e svi-luppo strettamente correlati con vincoli e risorse dell’ambiente fisico (tempera-tura, caratteristiche naturali, ecc.) e contestuale umano (vincoli sociali, economici,culturali, ecc.) con vincoli e risorse personali, come ad esempio la struttura cor-porea, la motivazione, i valori, con vincoli e risorse date dal tipo di compito ri-chiesto (difficoltà legate al compito, supporto, ecc.) 377zione del percorso nei gruppi che hanno una storia di sfondo e di quelli chenon l’hanno. Vengono poi utilizzate due schede per indagare dal punto divista qualitativo la “percezione di competenza motoria” e l’”enjoiment-di-vertimento” provato durante il compito. I risultati evidenziano che la storiadi sfondo è molto motivante e permette un miglioramento significativo deitempi di esecuzione per i bambini/e di 4 anni. Dal punto di vista qualitativoi bambini/e che hanno effettuato il percorso con la storia di sfondo acquisi-scono una rappresentazione (mappa) mentale del percorso e sono in gradodi ricordare e spiegare il percorso effettuato, manifestando anche orienta-mento spaziale. Non vi è nessuna relazione tra la percezione di competenzamotoria dei bambini/e e la loro reale competenza motoria. La storia di sfondopuò essere un utile strumento anche per l’educazione motoria.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11387/187065
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