Il contributo presenta le linee-guida dedicate alla didattica dell’italiano e soprattutto alle caratteristiche tematiche, linguistiche e stilistiche ideali dei libri di lettura scolastici nei programmi per la scuola elementare e nelle connesse istruzioni per i maestri emanati dal Ministero dell’Istruzione dal 1860 al 1905: un periodo determinante per l’assestamento del sistema scolastico italiano, i processi di alfabetizzazione e la popolarizzazione della lingua nazionale. Si nota come queste disposizioni condizionarono decisamente la stesura dei libri per la scuola e si fa luce sul complesso rapporto tra i tentativi istituzionali di regolamentazione della produzione libraria, dei quali è prova anche una documentazione ministeriale affine e parallela ai programmi, e il fervore editoriale nel settore in questione. Per completare il quadro della dialettica tra l’editoria scolastico-educativa e la volontà regolatrice del Ministero e delle commissioni, a esso collegate, preposte alla valutazione dei libri di testo, si commentano le testimonianze di due illustri autrici per la scuola del secondo Ottocento: Ida Baccini e Felicita Morandi.

«Il libro di lettura non sia un centone di trite nozioni»: i manuali di lettura nei programmi ministeriali per la scuola elementare (1860-1905)

Russo B
2023-01-01

Abstract

Il contributo presenta le linee-guida dedicate alla didattica dell’italiano e soprattutto alle caratteristiche tematiche, linguistiche e stilistiche ideali dei libri di lettura scolastici nei programmi per la scuola elementare e nelle connesse istruzioni per i maestri emanati dal Ministero dell’Istruzione dal 1860 al 1905: un periodo determinante per l’assestamento del sistema scolastico italiano, i processi di alfabetizzazione e la popolarizzazione della lingua nazionale. Si nota come queste disposizioni condizionarono decisamente la stesura dei libri per la scuola e si fa luce sul complesso rapporto tra i tentativi istituzionali di regolamentazione della produzione libraria, dei quali è prova anche una documentazione ministeriale affine e parallela ai programmi, e il fervore editoriale nel settore in questione. Per completare il quadro della dialettica tra l’editoria scolastico-educativa e la volontà regolatrice del Ministero e delle commissioni, a esso collegate, preposte alla valutazione dei libri di testo, si commentano le testimonianze di due illustri autrici per la scuola del secondo Ottocento: Ida Baccini e Felicita Morandi.
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